“Togliti i sandali,” mi dici, “e seguimi.”
Nel buio del giardino siamo nuovi
e lo saremo finché qualcun altro
non ci sostituirà;
saranno i mesi?
la conseguente polvere? la pelle
lasciata morta nel tuo vano doccia?
La stessa pelle che un giorno vivrà
una sua vita autonoma. E chissà
che non somigli, quella vita, a questa
da noi vissuta ciechi.