Site icon Inverso – Giornale di poesia

Gianni Ruscio – Tre poesie

I

Il silenzio delle ultime cose
il silenzio essenziale
in cui non ci si dice più nulla
e si va verso la morte
nella vita di coloro che amiamo.

II

I tuoi denti i tuoi denti;
il tuo dente sbarazzino, il tuo dente
memorabile…
accanto ai miei imbarazzi, accanto ai sorrisi,
a queste labbra senza sorrisi
che non siano per te.
I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
sorrisi infrangibili nel fiore
della fragilità.
Le tue labbra il tuo seno le tue labbra il tuo seno
il tuo seno, le mie labbra e il tuo seno. Sopra e sotto e sotto
e sopra che mi ospitano
e mi riempiono. Di vuoto di luce di vuoto di luce;
di cura di sopresa di luce di vuoto…
Spegni tutti. Vieni a letto con me. Nella terra con me.
Nel letto di terra che ho preparato per te.
Se vuoi dormiamo. Altrimenti ci seminiamo.
Sennò è il volto stretto nella passione.
L’occhio che avevamo in comune…


III

Ave Maria, piena di grazia,
il signore è morto, è morto!e il mio amore è con te.
Tu se’ la passione lancinante
e per mezzo tuo la purezza
di questo figlio dell’uomo
s’è fatta carne e frutto e sangue.
Dissacrante e dissacrata Maddalena,

donna ripudiata,
agisci nel mio cuore
e fallo simile a quello tuo;
rendimi libero nel gioco
e sino alla morte sii la donna
che da Madre mi ha nutrito

Tratte da Respira (Ensemble, 2016)

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