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Davide Cortese – Inediti

Ho negli occhi il sigillo del buio.
Porto un nome tremendo di luce.
Ti incontro nello splendore di un attimo:
il solo  in cui siamo eterni.
Nel pugno il dado di un demone antico.
Perdona.
Il mio nome
è addio.

*

Poso lo sguardo su cose di un altro tempo.
Bado al loro perdurare in questo tempo.
Sono testimone di un misterioso patto
tra ciò che fu prima e ciò che sarà dopo.
Un patto stretto in un eterno adesso.
Da una crosta di smalto su un vecchio volto di latta
mi sorride un acrobata che ancora si chiama Jimmy.

*

L’orsetto che ama
ritrovato a brandelli,
sventrato da un cane nel giardino di altri.
In una fitta di silenzio,
il bambino.
Sorpreso
dalla luce leggendaria del dolore.

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