Seduta sulla riva, traghettata
Seduta sulla riva,
traghettata,
sta l’interprete assorta
e deglutisce.
Gambe conserte,
ora solleva il granchio
a lungo inseguito e afferrato.
Stomaco insorge, mentre lei rimira.
Dell’Angelo
Restano mute le parole di prima,
la luce stempera il bruno della crosta.
Tace il rancore, e l’ala ripiegata
aspetta l’altra, insieme voleranno.
L’occhio che anticipa e la mano protesa
accolgono il sorriso, dopo tanto.
Leggere versi all’alba
leggere versi all’alba
salutare maestri
nel vento freddo
dell’oscuramento
spogli di scuse
fronzoli intrisioni
è luce dopotutto