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Ilaria Palomba – Poesie da “Deserto”

Qualche volta ho bisogno di morire,
disse. E i capelli si sciolsero in corvi.

*

Solo un essere frantumato può avvicinarsi a me. Devo sentire le fratture e portarle al limite. Mi ciberò di quel che resta. Sarai la cura o l’agonia. Avremo un giardino e ci pianteremo il mare. Nell’acqua saremo schegge. Di tutti i frantumi abisso.

*

Tu sei la ferita
io l’impero
cerimonia di carne
ci scambiamo
il nome.

*

Vado incontro al sottosuolo, ed è come li chiamassi, venite a me, esseri del sottosuolo, dicono gli occhi. O forse è l’afrore che emano. Loro arrivano e possono mangiare. Quando avranno finito ci sarà il deserto. Saranno colmi di rabbia per aver divorato i resti. Saranno di nuovo spaventati dalla luce. Io

non vorrei ritrovarmi ogni volta a fare ammenda. Se fai di me polvere accontentati della polvere. Se fai di me una ferita non distogliere lo sguardo dal sangue.

*

Ho paura che i fiori siano ringhiere,
l’innocenza del sangue
stilla ancora, la prima notte e il cielo,
catturo falene nel vestito rosso,
ho nascosto l’imbrunire nella cesta dei serpenti.
Oggi chiamami altrove
e insegnami a morire
senza piaghe.

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