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Elisa Barile – Poesie da “Sei passato un mattino”

Le nostre guerre non sono poi così diverse da tutte le altre
anzi
sono esattamente le stesse
cambiano le armi
forse
ma ci divertiamo così tanto a farci male
e poi a ritrovarci al bar della stazione
a bere insieme una spremuta d’arancia
e a guardarci negli occhi opachi
che lucidiamo da anni
con fazzoletti sbagliati
Ho attraversato tante strade su questa terra
e la desolazione nel non trovarti
è ormai quasi abituale
Eppure è decisamente sorprendente prenderci a schiaffi
sotto la luna
mentre ripetiamo insieme il dodicesimo canto del Tasso
quasi senza errori
mentre le lame scintillano
e noi non siamo ancora stanchi
ma tanto alla stazione ci sono due sedie ad aspettarci
e due carte di gelati sciolti
sotto al sole di tutti questi anni
e sarà bello ritrovarsi
e brindare alla prossima battaglia.

*

Ho districato i miei capelli nel tuo dolore fino quasi a scomparire
La tua barba si arrugginiva spesso
dopo le notti passate ad abbracciarci
– a far l’amore –
sotto i ponti a San Lorenzo
tra i clochards
Ci compreremo un appartamento al centro di Trastevere amore
quando ci sentiremo abbastanza felici
da implorarci di appassire insieme
– i girasoli che mi regalavi
puntavano sempre a Ovest –
Mi mancherà sentirti cantare
mi mancherà indossare il tuo casco sempre troppo grande
mi mancheranno le passeggiate a lume di candela a Tiburtina
mi mancheranno i campeggi in Sicilia dove non siamo andati mai
Non ti sei mai voluto far fotografare insieme a me
dicevi un’altra volta
dicevi che ti vergognavi
dicevi che non ero mai abbastanza bella
dicevi che non ti piaceva
dicevi che non ti piacevi
e ora mi mordo le mani
ogni volta che apro una scatola in cartone
e non ho niente di te da poter baciare ancora
se non una lettera alla naftalina.

*

Cinque minuti per vederti
un’ora per amarti
dieci anni per dimenticare
tutte le parole che ci siamo detti
gli occhi troppo stanchi
gli orgasmi andati a male
i tarocchi rinascimentali
tutte le volte che seduti
ci siamo aspettati
con la noia in braccio
e le rose tra i capelli

Mi hai donato il tuo stelo
e io le mie spine
e ancora ci respiriamo
ogni tanto
nei nostri polmoni di conchiglia.

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