Le nostre guerre non sono poi così diverse da tutte le altre
anzi
sono esattamente le stesse
cambiano le armi
forse
ma ci divertiamo così tanto a farci male
e poi a ritrovarci al bar della stazione
a bere insieme una spremuta d’arancia
e a guardarci negli occhi opachi
che lucidiamo da anni
con fazzoletti sbagliati
Ho attraversato tante strade su questa terra
e la desolazione nel non trovarti
è ormai quasi abituale
Eppure è decisamente sorprendente prenderci a schiaffi
sotto la luna
mentre ripetiamo insieme il dodicesimo canto del Tasso
quasi senza errori
mentre le lame scintillano
e noi non siamo ancora stanchi
ma tanto alla stazione ci sono due sedie ad aspettarci
e due carte di gelati sciolti
sotto al sole di tutti questi anni
e sarà bello ritrovarsi
e brindare alla prossima battaglia.
*
Ho districato i miei capelli nel tuo dolore fino quasi a scomparire
La tua barba si arrugginiva spesso
dopo le notti passate ad abbracciarci
– a far l’amore –
sotto i ponti a San Lorenzo
tra i clochards
Ci compreremo un appartamento al centro di Trastevere amore
quando ci sentiremo abbastanza felici
da implorarci di appassire insieme
– i girasoli che mi regalavi
puntavano sempre a Ovest –
Mi mancherà sentirti cantare
mi mancherà indossare il tuo casco sempre troppo grande
mi mancheranno le passeggiate a lume di candela a Tiburtina
mi mancheranno i campeggi in Sicilia dove non siamo andati mai
Non ti sei mai voluto far fotografare insieme a me
dicevi un’altra volta
dicevi che ti vergognavi
dicevi che non ero mai abbastanza bella
dicevi che non ti piaceva
dicevi che non ti piacevi
e ora mi mordo le mani
ogni volta che apro una scatola in cartone
e non ho niente di te da poter baciare ancora
se non una lettera alla naftalina.
*
Cinque minuti per vederti
un’ora per amarti
dieci anni per dimenticare
tutte le parole che ci siamo detti
gli occhi troppo stanchi
gli orgasmi andati a male
i tarocchi rinascimentali
tutte le volte che seduti
ci siamo aspettati
con la noia in braccio
e le rose tra i capelli
Mi hai donato il tuo stelo
e io le mie spine
e ancora ci respiriamo
ogni tanto
nei nostri polmoni di conchiglia.