Ineffabilità
Se io mi abbandonassi o mi confondessi con l’esterno,
resterebbe il vuoto da me lasciato.
Così, sfitta, riceverei in dono parole d’obbligo eterno
dal profumo asfissiante e imbalsamato.
Per questo resto e fino alla fine mi voglio abitare,
io che non desidero omaggi né compianti
ma solo un’umanità ruggente capace di restare
anche di fronte al dolore;
resto per fiorire ancora un altro fiore
che non sia mio, ma da donare.
*
La Gorgone
Risorgerà la donna e sarà disastro,
risorgerà senza corpo, tutta occhi,
non avrà grazie né memoria né fiocchi.
Furia indomita d’alabastro,
dura, feroce e invisibile,
farà più paura di un mostro;
spezzerà i versanti del conoscibile,
aprirà varchi e incendierà la pace,
saprà strisciare e mordere,
non avrà cuore, avrà una fornace.
Risorgerà la donna e sarà speranza,
avrà tempra d’essere il chiarore
d’un mondo spento
e senza rimpianti farà mattanza
dei vili, dei muti e degli alteri,
avrà un esercito di alleati senza fucili
e fili per tessere un nuovo firmamento.
Non sarà sola la donna ma sarà ogni cosa
sarà la terra che trema e il cielo che riposa.
*
Come si percorre uno spettro di carta,
una stanza vuota o un tetro cortile
qualcuno, attraverso liriche distese
stese per le sue tese consolazioni,
ha mosso distratti passi.
Eppure lo serbo, innocente tra i vizi,
ché il decimarmi mi ha resa
stagione nuova, alba tra i sassi.
*