Da Baie (Oèdipus Edizioni, 2019)
i.
in un altrove aereo o marino
forse nell’ultimo lembo di terra
al confine di ogni pensabile destino
ai margini sconfinati di un deserto
nell’incerto che inclina alla speranza
noi ci ritroveremo
allora sarà detta la parola giusta
quella che fugge la noia dell’indicibile
daremo altro nome a tutte le cose
liberi dalla paura di morire,
esaurito ogni dove, di esaurire ogni dire
ii.
trovammo porto
e ormeggio all’imbrunire
erano stanche le vele
sfinita dall’inedia
la parola
iii.
il vento antico
batte la strada polverosa
infrequentata
cambia il viso
ai luoghi conosciuti
fin dove l’erba silenziosa
rasserena
iv.
le api dormono
fra i noccioli
essiccati
delle pesche
v.
si annida
il disincanto
fra gli ultimi brandelli
di stelle
vi.
se valga la pena tradurre i sospiri
il gemito in amore i desideri
il grido lanciato nel litigio
l’incontro le carezze i pensieri
ma cosa si può dire a occhi stranieri
per non ripetere il dettato usuale
dell’uguale a se stesso sempre uguale
vii.
torneremo
nella terra
dove i fenicotteri
fanno rosa
il tramonto
viii.
così ricominciammo dal pomario
il bibliotecario acquisì i testi
gli erboristi trovarono un mestiere
il cerusico a curare sofferenza
dopo secoli di assenza
la terra diede altra notizia di sé