Poeta
“Questo è il Luogo
per tergere da uomo
infangato sporco,
difetto col potere
vita; non basta essere
iscritto al partito
o andare a messa
la mattina e aderire
al gioco dei piccoli
frammenti sociali…
Noi che Geni abbiamo
agito uno per uno
noi senza costumi
né compromessi, noi
creativi passiamo
in <Colonia Gorghi >.
Divisa da dieci
ti imbatterai dopo
oltrepassandone oltre
sette, prima beato
d’ascendere all’ottavo
con Gesù. Solo il buono
evento riuscirà
a fine, a declassare
difetto e di incontro
sarai degno… sarai.
Di fronte rinverrai
energica potenza.
Ti appurerà d’ogni
mal fatto. Non violare,
trasgredire… i patti
intesi, inversamente
sarai arso… estremo
supplizio di luce buio.
Non volgere all’erta
il collo alla mano
dell’onore, lucente
introito sorgerà
indiziato il Gorgo.
Terminato di udire
volto l’aria all’andito
podio: sfolgorano
annessi di sporgenti
pietruzze, fiaccole…
Danno pena ritiro
a borghi offuscati
da uomini soli. Il passo
non affiora, lastrico
coperto bianco privo
stretto di luce. Avvisto
due fori, pieni di buio
segnati d’ammicco.
Penetro e sollevo
margine dell’entrata,
foro del Gorgo dove
di passo avrei varcato
le falde dell’intimo.