Erman Jakupi – Poesie

Mistificando

Eh Nuska
Tutti gli alberi fanno l’ombra
solo il tuo no. Come fai a nasconderti
quando il sole a mezzogiorno
assale il tuo animo di cera
sciogliendolo?
E sarà inutile sguainare la spada dal mondo etereo, prigioniero delle tue ciglia.
Un ricordo remoto non ti permetterà di rianimare la cera.
Solo gli scelti come Akhenaton e Mosè vedono il sole.
Gli altri vedono la debole lucerna
che pendola dalla sua mano.

*

Il pino

Nuska quando  il drappo della notte fonda
Avvolge i solchi del tuo respiro  ti angusti.
Nelle tue orecchie  tamburella la pioggia,
I semitoni di un’aria dissonante,
Il pianto di tuo fratello Gemello:
un pino che cresce sull’ orlo del dirupo della tua memoria.
Impiumi le mani infreddolite
con la nebbia che traspira
dalla sua chioma
e poggi le labbra sulla cera
che sgocciola abbondante
dalla sua corteccia ferita.
Gli abissi viola vi seducono.
Nel sonno poi un fiume selvaggio
vi divide. Per sempre?
Il resto della notte sgorgano le gemme dai frutti maturi del vostro amore.
Al mattino pensi al bambino
con la spada gialla. Sorride al sole.

*

Al papa

Ah piccolo Nuska
hai morso la mela dell’arcobaleno
apparso nell’ ultimo desiderio
di tuo padre?
“Ho un figlio di quattro anni!
guardatelo bene “, ha detto.
(È magari per quello che credi
che tutti ti debbano l’attenzione!)
Dopo di lui è rimasta una fisarmonica
per dar la voce alla tua tristezza
e un vecchio orologio svizzero
per misurare i battiti del tuo cuore
quando diventi meditabondo
della bellezza degli effimeri fiori fiumani.

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