proposta della redazione
Crocevia
Si diramano i pini
affilati
limitare di cespi
e lamiere
già dipingono ruvidi e stanchi
l’agonia di un’insolita
assenza.
Tu ruggendo
deridi il ricordo
d’un passato glorioso e furente
tu meschino m’illudi
il presente
non ti guardo ma pure
t’attendo.
Quanto stolta quest’anima
prava
che languisce e avviluppa
se stessa.
Straniera
Canta di volti
di voci
di faci
di chi non c’è più
di chi ancora per poco
il luogo caro
che è casa
in cui da straniera
ritorno.
Radici
Le mie radici
sono del mare
di stirpe dal volto
dorato di sole
di suole
lise su terreni
brulli,
di chiome che disfa
insolente garbino
innocente.