Site icon Inverso – Giornale di poesia

Fernanda Romagnoli | La folle tentazione dell’eterno

Anteprima editoriale da La folle tentazione dell’eterno (Interno poesia, 2022), in libreria da giovedì 10 marzo
a cura di Paolo Lagazzi e Caterina Raganella
nota filologica di Laura Toppan e Ambra Zorat

Berretto rosso

Non oscurarti se cogli nel mio sguardo
i lunghi gigli d’ombra,
i lunghi gigli che invadono la sabbia.
T’aspettano le amiche,
con assolate voci fanno fretta
già dal cortile, e tu fulminea accenni
dai vetri, a spalle nude, giovinetta.
Ape distratta ronzi nel tuo miele,
entri in molte corolle e le ripudi
– stremate sul tappeto
o sul letto bocconi a braccia alzate –
finché ti tuffi nell’eletta, azzurra,
liberando l’ondata dei capelli
nitida sopra il soffio del colletto.

Non parlerò. Potrebbe la parola
aggiungere altro amore?
Parlerò, senza voce, nei tuoi occhi
che arditi si sorridono allo specchio.
E se spasimeranno le mie dita
di toccarti i capelli
sarò più lieve del berretto rosso
che graziosa t’inclini sull’orecchio.

Confiteor

A dirmi «madre» provo, a dirmi «sposa».
Solo parole, leste a fuggir via
– ladre – coi vaghi suoni della vita,
coi suoi barlumi. A esistere, in balia
resto d’un nulla, un soffio, che non osa
neppure in sé chiamarsi «poesia».

Falsa identità

Prima o dopo qualcuno lo scopre:
io sono già morta
da viva. È di donna straniera
la faccia tra i capelli in giù sporta
che sùbito si ritira,
l’ombra che dietro le tende
s’aggira di sera,
il passo che viene alla porta
e non apre. Suo il canto
che intriga i vicini coprendo
i miei gridi sepolti. Qualcuno
prima o dopo lo scopre. Ma intanto…

Lei a proclamarsi non esita,
lei mostra il mio biglietto di visita.
Io nel buio, in catene, a un palmo
da voi di distanza, sul muro
graffio questa riga contorta:
testimonianza che mio
era il nome alla porta, ma il corpo
non ero io.

Ad ignoto

A te, che non sospetti ch’io esista –
A te, cui resterò sempre nascosta –
dalla mia ultima boa,
già immersa in freddi sorsi di campana,
aspettando il linciaggio
d’azzurri squali
a faccia in giù nell’onda –
invio di me quest’unico messaggio:
Con tutto il nulla t’amo
che intercorse tra noi – tutto l’immenso
che poteva intercorrere! Ma c’era
un universo in mezzo!
A te, sull’altra sponda
ignaro, approderà col fiato mozzo
questo tremante ramo
di me, scampato al viaggio.

Exit mobile version