Site icon Inverso – Giornale di poesia

Giorgio Ghiotti | Biglietti prima di andare

a cura di Lorenzo Pataro
da Biglietti prima di andare (Ensemble, 2022)
fotografia di Dino Ignani


III (biglietto prima di andare)

Sarà che mi sto avvicinando
al tuo viso giovane, al tuo cappello
di paglia, al bene-male che faceva
restare tuo unico testimone.
Ora sono tutto per la luce,
o l’ombra più fitta dei boschi,
per le parole mai udite dai cervi
che dovrò imparare. La luna, la luna
che amavi ora ti scalda il profilo.
Tu fluttui a un metro dal coraggio
e io finalmente ti raggiungo.

biglietto 2

Libri, siate buoni col mondo,
in voi c’è un corpo fragile che resta
e un’anima immortale che dirà
dei nostri eroi per sempre amori e gesta.
È trama universale
sospingere più in là della materia
il grande mare aperto dei ciclopi,
e l’aria che agitava le sottane
alle ragazze mano nella mano
la sentirò rialzarsi ogni qualvolta
mi andrà il pensiero al Bob
di San Frediano.

Testaccio

Ti sei espanso adesso sei un gigante
sei un civico un palazzo
una piazza di quartiere
sei tutta Testaccio dal ponte
un belvedere.

Gli anni

Vorrei dire della gioia che mi prende
nel sapere una luce abitata, lucernario
o abbaino, sottotetto che indovino
e quantifico in immagini un tempo amate –

il taglio della mimosa dentro un cartoccio
dipinto, il passaggio della stella incendiaria
sopra il nero estivo del mare, persiane spalancate –
ma chi le chiama più persiane oggi
col nome ventoso di quel vago oriente –
i benzinai mangiati dalle erbacce come certi
corpi dalla vita – fosse semplice dire vita,
corpi, e avere l’intera esistenza sulle labbra
resistendo agli anni nostri, prossimi, lontani.

Anni! li chiamo da una sera acquitrinosa,
Io vi dispongo nudi immemori stanziali
a concimare di favole il mio tramonto.

Mia realtà scomparsa, io nuoto in te come una pietra antica
col mio corpo ingannato d’anni ti risalgo
spinto da un bisogno che ingigantisce.

Spiegazione

Ora scrivo poesie quasi solo al mattino.
Ecco una probabile spiegazione.
L’oscurità me la lascio alle spalle,
i versi mi escono semplici, chiari
d’alba, a prova di bambino.

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