a cura di Francesco Terracciano
di Andrea Galgano
«la mia lingua lecca sale e sangue/ d’un mare già increspato/ ricompone amore e morte/ kumbukumbu inachakarisha upepo/ squarciato per un attimo poi racchiuso/ ndani ya msitu uliofungama»
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Daìta Martinez | Nutrica
a cura di Pietro Romano
intervista a opera del curatore
«hai detto è tua/ la colpa a una/ figlia di gesso/ snudavi l’orto»
Ellen Bass | Poesie
a cura di Daniela Difrancesco
traduzioni a opera della curatrice
«[…] tutto ciò che non reggi, si dissolve/ e, come un ago infilato in vena —/quell’improvviso fervore del mondo»
Roberta Borgia | L’innocenza dell’ombra
da «L’innocenza dell’ombra» (Il Convivio, 2020)
«Qui giungevamo: dal riverbero dell’abbrutimento/ alla sua dimenticanza. Annullata la colpa:/
tornati all’innocenza del vincolo»
Evelina Schatz | Patria lingua ovvero il possibile negato. Esercizi autobiografici
da «Il Foglio Clandestino» n° 81/82
«Non sono moscovita, se non perché Mosca è diventata il mio punto di partenza, l’unità di misura del mio nomadismo, caravanserraglio del mio girovagare. Mosca-Odessa, Mosca-Milano, e oltre: Mosca-Ufa, Mosca-Samarcanda, Mosca-Istambul»
Spostamenti #4 | Gabriele Galloni, o della poesia per sempre giovane
SPOSTAMENTI
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole
a cura di Giovanna Frene
Ariel Spiegler | Jardinier
a cura di Paolo Pitorri
traduzioni a opera del curatore
«Diventerai un fuoco, un cedro, la mia danza»./ Mi ha detto: «Salta nel vuoto. Sono qui./ Cammina, sono qui./ Attraversa»
Valentino Bellucci | La solitudine dello sciamano
da «La solitudine dello sciamano» (Kolibris, 2020)
«Ogni roccia sa dei segreti/ che solo un dio può decifrare»
Lisa Orlando | Poesie
a cura di Alessia D’Errigo
«L’universo puzzerà di letti non rifatti,/ di sudici giacigli di sudore,/ di/ guanciali tanfi di muffa;/ l’infermità serpeggerà nei corpi»
Emily Dickinson | Quella rara e strana creatura
a cura di Giorgio Ghiotti
di Mattia Morretta
«Sabato 15 maggio 1886 moriva Emily Dickinson. Centotrentacinque anni dopo il 15 maggio cade ancora di sabato: per ricordare quella rara e strana creatura vi proponiamo un brano tratto da “Tra di noi l’oceano. Modernità di Emily Brontë ed Emily Dickinson”»