Charles Simic – Due poesie tradotte da Giovanni Ibello

There is a blind hen
Pecking at a grain of gold
A stream so cold
It’s afraid to flow

An escaped convict talking of home
To a withered tree
And death’s favorite crow
Sitting in it

In a forest of whispers
Where a lone ant
Just raised on his back
A charred straw.

Charles Simic

*

C’è una gallina cieca
Che becca un granello d’oro
Un ruscello così freddo
Che ha paura di scorrere

Un evaso che parla di casa

A un albero avvizzito
E proprio lì se ne sta appollaiata
la cornacchia preferita della morte

In una foresta di sussurri

Dove una formica solitaria

Ha appena sollevato un fil di paglia
Carbonizzato sulla schiena.

*

Heavy mirror carried
Across the street,
I bow to you
And to everything that appears in you,
Momentarily
And never again the same way:

This street with its pink sky,
Row of gray tenements,
A lone dog,
Children on rollerskates,
Woman buying flowers,
Someone looking lost.

In you, mirror framed in gold
And carried across the street
By someone I can’t even see,
To whom, too, I bow.

Charles Simic


*

Specchio pesante trasportato

Sull’altro lato della strada,

Mi inchino a te

E a tutto quello che in te appare

Per un momento

E mai più allo stesso modo:

Questa strada col suo cielo rosa,

I casamenti grigi messi in fila,

Un cane solitario,

I ragazzini sui pattini a rotelle,

Una donna che compra i fiori,

Uno che sembra perduto.

A te, specchio incorniciato d’oro

E trasportato dall’altro lato della strada

Da qualcuno che nemmeno riesco a vedere

E al quale, inoltre, io mi inchino.

San Giovanni a Teduccio, periferia orientale di Napoli
San Giovanni a Teduccio, periferia orientale di Napoli

Traduzioni e foto in evidenza di Giovanni Ibello

Charles Simic è nato a Belgrado nel 1938. Dal 1953 risiede negli Stati Uniti dove insegna Letteratura inglese all’università del New Hampshire. La sua prima raccolta di poesie risale al 1967: What the Grass Says. Da allora ha pubblicato diverse opere in versi, tra le quali si ricordino Jackstraws (“Notable Book of the Year” del New York times) e The World Doesn’t End, che gli ha consentito di vincere il prestigioso Premio Pulitzer per la poesia. Traduce in inglese poeti serbi, croati, macedoni e sloveni.

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