Vanguelis Tasiópulos | Aqueronte

cura e traduzioni di Nicola Barbato
traduzioni in lingua spagnola di José Antonio Moreno Jurado
da Aqueronte (Padilla Libros Editores y Libreros, 2022)


La abeja en el agujero

Encontró una flor malva y la vistió
en el tiempo de la sequía se acostumbró
a escuchar el silencio
era inútil que se lo perdonaran.
Cuando confirmaron que su manera de escribir
licuaba todas las sospechas
enviaron a los subordinados
echaron las cortinas
y pusieron licores en la mesa.
El orden era proverbial
como la nobleza,
hasta que la tarde probó su juventud
cuando el árbol arrojaba sus hojas sobrantes
se volvía al espejo
la abeja desde la orilla opuesta.

Il calabrone nel pozzo

Incontrò un fiore di malva e lo rivestì
nella stagione della siccità si era abituato
ad ascoltare il silenzio
sarebbe stato inutile se l’avessero perdonato.
Giunta la conferma che il suo modo di scrivere
scioglieva tutti i sospetti
inviarono i loro subordinati
stracciarono i tendaggi
e gettarono liquore sulla tavola.
Il decoro era proverbiale
come la nobiltà
finché la sera esibì la sua giovinezza
appena l’albero gettava le sue foglie in eccesso
si volgeva allo specchio
il calabrone dalla sponda opposta.

La concesión onomástica

Arrancas ramas del mar
reincides en el vientecillo enfermo
fuerzas amistosas intervienen
y te ceden
el área que te pertenece.
Y entonces te preguntas por la dimensión
cuando prosternados exterminan las aves
en las infinitas avenidas que arden.
Fraguan velocidades
voluptuosas en los límites espectadores
nombran los saqueos.

La concessione onomastica

Estirpi rami dal mare
ricadi nel venticello malato
forze amiche entrano in gioco
e ti cedono
lo spazio che ti appartiene.
Poi ti interroghi sul volume
quando, fiaccati, sterminano gli uccelli
nelle infinite rotte che bruciano.
Architettano movenze
scostumate nei loro confini testimoni
nominano i saccheggi.

Pintor de la calle

Un afiche casi pequeño empañado en la inagotable marcha del tiempo y dos niños ocultos en un entrante hacia un amor de rápido ritmo. (lo escénico).

Provisional día mío, decía y pintaba su satisfacción con mano injustificada; siempre hundía en el negro antes de comenzar a estudiar el entusiasmo de los modelos oportunos. Una vez se agitó por los dolores mientras deseaba un amor. Niño también él, que se interesó, como víctima expiatoria, en asegurar que
hundió el barco con hombres incluidos. No tenía las prórrogas del especialista y por ello demoraba la última pincelada. Buscaba en su duración lo que olvidó final de todo, él, como árbitro o atleta, no quedó envuelto en lo imprescindible. Bajo la pintura empañada del afiche, una llamada antigua a un combate que se frustró por completo, hace años que insiste en componer historias para ensombrecer lo conveniente y dudar. Mira siempre al oriente entristecido. Durante siglos independientes, raya las fronteras de las mujeres que construyó, reinos que, en sus dormitorios, fue difamado su deber sagrado. Y ahora enciende y apaga en cada amanecer los ladrillos y antihumedades como el blanco que se inflamò en la nobleza del negro. Se abraza a la imagen destruida del eunuco y escucha la escoba del limpiador mañanero que se acerca y se inclina. La belleza desfila y no tiene apelación judicial.

Pittore della strada

Un manifesto che sarà piccolo offuscato nella inesauribile marcia del tempo e due bambini nascosti in una nicchia verso un amore dal passo veloce. (lo metto in scena).

Giornata mia di passaggio; pronunciava e dipingeva il suo appagamento con mano pazza; sempre intingeva nel nero prima di cominciare a studiare l’entusiasmo dei modelli giusti. Una volta si scosse per le fitte mentre desiderava un amore. Bambino anche lui, che si interessò, in qualità di vittima sacrificale, nell’assicurarsi che la nave affondasse, con uomini compresi. Non aveva le prerogative dello specialista e per questo ritardava l’ultima pennellata. Cercava nella sua durata ciò che dimenticò una volta finito, lui, in qualità di giudice o atleta, non rimase imprigionato nell’essenziale. Sotto la vernice offuscata del manifesto, una chiamata antica ad un combattimento che venne completamente frustrato, sono anni che insiste nel comporre storie per oscurare ciò che conviene e dubitare. Guarda sempre all’oriente con angoscia. Lungo i secoli svincolati, oltrepassa i confini delle donne che costruì, regni, nei quali, nelle loro camere da letto, venne calunniato il suo compito sacro. E ora accende e spegne ad ogni alba i mattoni e gli anti-umidità come il bianco che si infiamma nella nobiltà del nero. Abbraccia a sé il ritratto distrutto dell’eunuco e ascolta la scopa dello spazzino del mattino che si avvicina e si inclina. La bellezza sfila e non prevede ricorso giudiziario.

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