La notte di Dino Campana

cura e traduzioni di Antonio Nazzaro
n.d.r. ulteriori crediti sono stati inseriti a fondo pagina


Le porte di questo libro si aprono con una sezione dal titolo «Dino Campana Suramericano»; Si voleva così rendere visibile l’esperienza del viaggio del poeta italiano in Argentina all’inizio del XX secolo. L’iniziativa è stata ideata su consiglio del poeta Antonio Nazzaro, il quale, in qualità di traduttore ed esperto di Campana, ha ritrovato tracce —spirituali e culturali— del Sudamerica in una manciata di poesie che compongono le ultime due sezioni del libro Canti Orfici. Dalla sezione «La Verna» sono stati tratti: Immagini del viaggio e della montagna, Viaggio a Montevideo, Fantasia su quadro di Ardengo Soffici e Batte Botte; e dalla sezione “Diversi e frammenti”, le poesie: Pampa e Passeggiata in tram in America e ritorno.

Inoltre è stata aggiunta la poesia che apre il libro, un testo quasi sconosciuto che Campana non ha incluso in nessuna delle due versioni dei Canto Orficos: la poesia di Buenos Aires, la cui scrittura è datata 1907-1908. […]

nota dell’editore

Quello stesso anno, avevo quindici anni, insieme a mio cugino Dario comprammo il primo biglietto ferroviario Interrail decisi a raggiungere il sole di mezzanotte. Fu l’inizio di un viaggiare che non si è ancora fermato. Quando a Narvik, in Norvegia, ci trovammo di fronte a questo tramonto che non tramonta con i compagni di viaggio, mentre alcuni cantavano Because the Night di Patti Smith, io leggevo quella frase: “Quiere Usted Mate? uno spagnolo professe a bassa voce, quasi a non turbare il profondo silenzio della Pampa (…)”. Mi separai dal gruppo immaginando che là, al di là dell’orizzonte ci fosse La Pampa. Molti anni dopo partivo per un viaggio in America Latina che doveva durare quindici giorni e sono diventati più di vent’anni. […]

Antonio Nazzaro


da Pampa

[…] Ero sul treno in corsa: disteso sul vagone sulla mia testa fuggivano le stelle e i soffi del deserto in un fragore ferreo: incontro le ondulazioni come di dorsi di belve in agguato: selvaggia, nera, corsa dai venti la Pampa che mi correva incontro per prendermi nel suo mistero: che la corsa penetrava, penetrava con la velocità di un cataclisma: dove un atomo lottava nel turbine assordante nel lugubre fracasso della corrente irresistibile.

[…] Estaba en el tren en marcha: tendido en el vagón sobre mi cabeza huían las estrellas y los soplos del desierto en un fragor férreo: encuentro las ondulaciones como de lomos de fieras al acecho: salvaje, negra, atravesada por vientos la Pampa que corría a mi encuentro para envolverme en su misterio: que la carrera penetraba, penetraba con la velocidad de un cataclismo: donde un átomo luchaba en el torbellino ensordecedor del lúgubre estrépito de la corriente irresistible.

Ci sono voluti due anni per chiudere il progetto. Poi ci siamo imbattuti in un saggio di Eugenio Montale sul famoso Quaderno di Campana e abbiamo deciso di includere anche quello. Nel libro sono presenti anche alcuni QR Code che rimandano a video poesie, mia altra grande passione, che ho realizzato.


FANTASIA SU UN QUADRO D’ARDENGO SOFFICI

Faccia, zig zag anatomico che oscura
La passione torva di una vecchia luna
Che guarda sospesa al soffitto
In una taverna café chantant
D’America: la rossa velocità
Di luci funambola che tanga
Spagnola cinerina
Isterica in tango di luci si disfà:
Che guarda nel café chantant
D’America:
Sul piano martellato tre
Fiammelle rosse si sono accese da sé.

FANTASÍA SOBRE UNA PINTURA DE ARDENGO SOFFICI

Cara, zig zag anatómico que oscurece
La pasión torva de una vieja luna
Que mira suspendida del techo
En una taberna café-concierto
De América: la roja velocidad
De luces funámbula que tanguea
Española cenicienta
Histérica en tango de luces se deshace:
Que mira en el café-concierto
De América:
En el piano martillado tres
Llamitas rojas se han encendido por sí mismas.

PASSEGGIATA IN TRAM IN AMERICA E RITORNO (frammento)

Aspro preludio di sinfonia sorda, tremante violino a corda elettrizzata, tram che corre in una linea nel cielo ferreo di fili curvi mentre la mole bianca della città torreggia come un sogno, moltiplicato miraggio di enormi palazzi regali e barbari, i diademi elettrici spenti. Corro col preludio che tremola si assorda riprende si afforza e libero sgorga davanti al molo alla piazza densa di navi e di carri. Gli alti cubi della città si sparpagliano tutti pel golfo in dadi infiniti di luce striati d’azzurro: nel mentre il mare tra le tanaglie del molo come un fiume che fugge tacito pieno di singhiozzi taciuti corre veloce verso l’eternità del mare che si balocca e complotta laggiù per rompere la linea dell’orizzonte. […]

PASEO EN TRANVÍA POR AMÉRICA Y REGRESO (fragmento)

Áspero preludio de sinfonía sorda, tembloroso violín de cuerda electrizada, tranvía que corre en una línea en el cielo férreo de hilos curvos mientras la mole blanca de la ciudad torreada como un sueño, multiplicado espejismo de enormes palacios regios y bárbaros, las diademas eléctricas apagadas. Corro con el preludio que titila se ensordece reanuda se refuerza y libre brota frente al muelle en la plaza densa de navíos y carros. Los altos bloques de la ciudad se esparcen todos por el golfo en dados infinitos de luz estriados de azul: mientras el mar entre las tenazas del muelle como un río que huye tácito lleno de sollozos silenciosos corre veloz hacia la eternidad del mar que se divierte y complota allá abajo para romper la línea del horizonte. […]


Traduzione, prologo e video: Antonio Nazzaro
Revisione della traduzione: Elizabeth Uribe Pérez
Revisione letteraria: Fredy Yezzed
Grafica: Stefhany Rojas Wagner
Copertina: Eleonora Buselli
Abisinia Editorial
Buenos Aires, Argentina
© Colección Concierto Animal
(Homenaje a Blanca Varela)
© La Noche de Dino Campana è stata pubblicata da Edicola Ediciones, Chile, 2017.

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