cura e introduzione di Lorenzo Pataro
Sotirios Pastakas è tra i i più noti e importanti poeti greci contemporanei ed è tradotto e letto in tutto il mondo. In queste poesie che qui vi presentiamo, la voce di Sotirios è profondamente radicata e intima nella sua storia, è una voce che vuole quasi confessarsi, raccontare una ferita per avere la redenzione, una voce che vuole fare della sua storia un exemplum, come un saggio che dall’alto della sua vita tutto sa e tutto, umilmente, può insegnare. È una voce che insegna, quella di Sotirios, insegna umilmente e si mette a servizio. Una poesia profondamente radicata nella sua terra, che ha della grande poesia greca, classica e contemporanea, tutti gli appigli, le traiettorie, le risonanze, una voce che riesce bene a risemantizzare i suoi maestri, una voce plurale quindi, somma di tante esperienze. La poesia di Sotirios è immediata eppure profonda, non ha bisogno di fronzoli, grandi parole, esercizi retorici e stilistici, è una poesia nucleare, che va al nucleo delle cose, che ci regala versi memorabili, una poesia volutamente semplice, nuda, spoglia, non per pochi eletti, non misterica e non criptica, che arriva a questa grande radicalità, a questa grande nudità non senza un grande lavoro di lima e di raschiamento, un togliere dalla massa informe iniziale quanti piú materiali possibili per arrivare alla fine alla bellezza ultima, la scultura già contenuta nel marmo michelangiolesco, per fare brillare sempre la cicatrice primitiva, con tutto il suo carico di bellezza e di dolore, senza risparmiarsi nulla che non sia Amore.
Ho perso molti chili in pochi giorni.
Non so di preciso quanti, non posso
determinarlo esattamente.
Solo dagli abiti lo intuisco,
dalla comune constatazione degli amici:
"Sei ammalato? Che cosa ti succede?"
Magari la mia patologia avesse qualcuno dei nomi
comuni: diabete, melanoma,
paranoia. Che sia Amore
non lo dicono, nessuno pronuncia
questa malattia.
*
Il dolore comincia quando scordiamo
la ferita. Il foro d’uscita del proiettile
non c’è. Quello d’entrata è
guarito e si è rimarginato.
Il dolore resta chiuso dentro.
Non puoi localizzarlo
in organi, tessuti e cellule.
Nulla lo testimonia.
Diffuso e inafferrabile,
assomiglia alla gioia. Il dolore,
amore mio, si muta, quando è
grande, in gioia che travolge.
Solo chi ha molto amato
può nuovamente amare.
*
Non hai voluto rimare con me:
m'hai lasciato libero il verso…
*
Voglio che camminiamo insieme
da qualche parte in centro, al sole,
in vacanza nella piazza di Nea Smyrni.
L’amore è sincronizzare il tuo passo al passo dell’altro.
Guai a coloro che allungano il passo.
E a tutti quelli che restano
un passo indietro.
*
I tuoi piccoli seni analgesici.
I tuoi palmi profumati.
Il balsamo del tuo amore.
Per quanto tempo continuerò a pensarci?
Per quanto tempo mi tormenteranno?
Sei mesi? Un anno?
Prima o poi, lo so, diventeranno:
seni indifferenti, palmi
inesistenti, amore.
*
Mi piace quello che vedo
dal mio balcone. I panni
stesi le paraboliche.
Dietro a queste antenne
vedo più o meno là
in fondo l’Acropoli
bella come un tempo.
V’inviterò
per dividere ciò
che vedo, siate certi,
v’inviterò.
Perché vedere solo io
tanta bellezza
da quassù in alto.
V’inviterò.
La vista dall’alto della Croce
è stupenda.
*
Per arrivare qui in alto
dove sono arrivato, ho dovuto liberarmi
della giacca al primo piano
della Samsonite al secondo
della cravatta al terzo
del mio conto in banca al quarto
della carta d’identità al quinto
lavarmi dal tuo amore al sesto
per potermi ritrovare
nudo al settimo.
Sotirios Pastakas (poeta, traduttore, saggista, produttore radiofonico, scrittore di prosa, insegnante di scrittura esperienziale, curatore di antologie), è nato nel 1954 a Larissa, dove tuttora vive. Ha studiato Medicina a Roma. Per 30 anni ha lavorato come psichiatra ad Atene. Ha pubblicato traduzioni di poesie italiane, saggi, racconti e 18 raccolte di poesie. È stato tradotto in 20 lingue e ha letto le sue poesie in vari festival internazionali di poesia (San Francisco, Sarajevo, Izmir, Roma, Napoli, Siena, Il Cairo, Istanbul, Medellin, Caracas ecc.). Quattro sue raccolte di poesie (Corpo a corpo, Jorge, Monte Egaleo e Isola di Chios) sono pubblicate in Italia, dove ha ricevuto il Premio NordSud della Fondazione PescarAbbruzzo nel 2016, una negli USA (Food Line, tradotta da Jack Hirschman) e la sua antologia personale tradotta da José Antonio Moreno Jurado in Spagna, “Cuerpo a cuerpo”. Nel 2019 ha donato i suoi libri alla Biblioteca Comunale di Rapsani, dove sarà custodito anche il suo archivio personale. È membro della Writers’ Society dal 1994 e dal 2021 coordinatore nazionale in Grecia per il WPM-World Poetry Movement. I suoi lavori recenti: Pier Paolo Pasolini, Notti romane, a cura di Bibliothèque, 2021, Il giro d’Italia in 80 poesie, a cura di Bibliothèque, 2021, Casella postale, a cura di Bibliothèque, 2021, Dottore Psi in mezzo agli altri, a cura di Kedros, 2021 e “Non sono statto mai qui”, a cura di Bibliothèque, 2021. Uno studio-antologia della sua opera e stato pubblicato nel 2023 , edizione Grafima, “La poesia sul divano”.
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