Per Louise Glück

a cura di Giovanna Frene
da Averno, traduzione di Massimo Bacigalupo (Libreria Dante&Descartes, 2019)


SPOSTAMENTI #86
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole



Le migrazioni notturne

Questo è il momento in cui vedi di nuovo
le bacche rosse del sorbo selvatico
e nel cielo scuro
le migrazioni notturne degli uccelli.

Mi addolora pensare
che i morti non le vedranno –
queste cose su cui facciamo affidamento,
esse svaniscono.

Allora cosa farà l'anima per rinfrancarsi?
Mi dico che forse non avrà più bisogno
di questi piaceri;
forse già non essere basta del tutto,
per quanto sia difficile da immaginare.

Lago-cratere

C'era una guerra tra il bene e il male.
Decidemmo di chiamare il corpo bene.

Ciò fece della morte il male.
Rivolse l'anima
completamente contro la morte.

Come uno scudiero che vuole
servire un grande guerriero, l'anima
voleva parteggiare con il corpo.

Si rivolse contro il buio,
contro le forme di morte
che riconosceva.

Da dove viene la voce
che dice supponiamo che la guerra
sia male, che dice

supponiamo che il corpo ci abbia fatto questo,
ci abbia resi paurosi di amare –

Un mito di innocenza

Una estate lei va nel campo come al solito
indugiando un po' al lago dove spesso guarda
sé stessa, per vedere
se nota qualche cambiamento. Vede
la stessa persona, l'orribile mantello
di essere figlia ancora la stringe.

Il sole sembra, nell'acqua, molto vicino.
È mio zio che di nuovo mi spia, pensa lei –
tutto in natura è in qualche modo un parente.
Non sono mai sola, pensa,
trasformando il pensiero in una preghiera.
Allora appare la morte, come risposta a una preghiera.

Nessuno oggi capisce
quanto lui fosse bello. Ma Persefone ricorda.
Anche che l'ha abbracciata, lì sul posto,
con lo zio che guardava. Ricorda
i lampi del sole sulle sue braccia nude.

Questo è l'ultimo momento che ricorda chiaramente.
Poi il dio oscuro la rapì.

Ricorda anche, meno chiaramente,
l'intuizione mesta che da questo momento
non poteva più vivere senza di lui.

La ragazza che scomparve dal lago
non ritornerà mai. Ritornerà una donna,
cercando la ragazza che era.

Si ferma presso il lago dicendo, di tanto in tanto,
Sono stata rapita, ma suona
sbagliato per lei, niente come ciò che sentiva.
Poi dice, Non sono stata rapita.
Poi dice, Mi sono offerta, volevo
fuggire dal mio corpo. Anche, a volte,
L'ho voluto. Ma l'ignoranza

non può imporre la conoscenza. L'ignoranza
vuole qualcosa di immaginario, che crede esista.

Tanti i diversi nomi –
li dice a rotazione.
Morte, marito, dio, sconosciuto.
Tutto suona così semplice, così convenzionale.
Devo essere stata, pensa lei, una ragazza semplice.

Non riesce a ricordare sé stessa come quella persona
ma continua a pensare che il lago ricorderà
e le spiegherà il significato della sua preghiera
in modo che lei possa capire
se è stata esaudita o no.

Louise Glück, poetessa americana ebrea di origine ungherese, diventata nota in tutto il mondo per il Premio Nobel assegnatole nel 2020, è morta ieri all’età di 80 anni. La redazione di Inverso vuole esprimere il suo cordoglio per la scomparsa di questa meravigliosa voce poetica. Possa il suo ricordo essere benedizione.

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