a cura di Giovanna Frene
introduzione di Laura Pugno
da All you can eat (Aragno, 2021)
fotografia di Dino Ignani
n.d.r. per mantenere intatta l’impaginazione originale, la poesia Estinzioni è stata pubblicata come immagine ad alta definizione
SPOSTAMENTI
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole
“Possiamo considerarlo un esempio di project poetry, questo All you can eat, libro della maturità di Lidia Riviello, tutto concentrato intorno a un nucleo letteralmente indigesto, che il capitalismo, o con Donna Haraway il Capitalocene, nonostante il motivo allegorico gioviano dello spiritus che durissima coquit, non riesce completamente – non ancora – ad assimilare nel doppio senso di questa parola: ed è l’animale necessità del fare cibo di qualcos’altro, qualcun altro, nell’impossibilità di divorare direttamente il sole. Siamo tutti food chains, catene alimentari, e non sappiamo di esserlo, ci ricorda Riviello, ma, come direbbe Aldo Leopold, «troppa sicurezza, a lungo andare, sembra produrre solo pericoli». Così questo libro costruisce un panopticon, un carcere perfetto in cui l’occhio si posa su ogni cosa e di ogni cosa fa commestibile. E allo stesso tempo crea un soggetto molteplice, animale caleidoscopico dalle mille bocche che si disperde in voce neutra, in annuncio pubblicitario-autoritario di un mondo in cui si viene disperatamente parlati da una voce dentro lo stomaco. Fino a farsi e farne continuità digestiva ininterrotta cibo-corpo-casa-mondo, enorme bolo, susseguirsi di s/cene primarie, ironiche cene primarie à la Hillmann, e sempre vagamente antropofaghe. (…)”
Consumo abituale di cibo e fame per grandi occasioni
cibo per salvare il pianeta o consumo da sfizio
digestione per mutare in cose e appetito spirituale
languore nervoso o pasto per un gruppo.
Mangiare in un mondo nuovo.
Estinzioni

Prospettive 2
L’uomo non torna integrato, è una ecologia impossibile
non ferma il danno,
della cultura rigenerativa parla molto
l’aria di casa lo indebolisce, finisce che non torna più a casa.
La prospettiva dell’ultima cena
la clinicità della demenza.
La fame 4
Non si mangia mentre si respira
la fame non lascia mai la nostra ombra paterno asse nodale
si lascia il muro battente
la presa, un artiglio sull’argine.
La fame resta anche dopo il respiro.
Famiglia
Collauda una scena
la prima delle case protette,
i figli della serie preferita.
Quelli che devono nascere, quelli che crescono nelle piante finte.
Non si orina più con naturalezza
nasce così il ricordo del legno alpenstock,
delle sottomissioni.
Lidia Riviello è nata a Roma. Autrice e conduttrice di programmi radiofonici e televisivi (Radiotre, Radiodue, Rai Tre, Rai Uno, La7, Sky), collabora con quotidiani, riviste e blog; organizza eventi e festival di poesia e arte. Il suo primo libro è Aule di passaggio (Noubs 1998); seguono L’infinito del verbo andare (Arlem 2002, prefazione di Edith Bruck), Rum e acqua frizzante (Perrone 2003, nota di Carla Vasio), Neon 80 (premio Delfini 2007, Zona 2008, nota di Edoardo Sanguineti), Ritorno al video (Signum 2009) e Sonnologie (Zona 2016, nota di Emanuele Zinato). Suoi testi sono tradotti in inglese, francese, giapponese, spagnolo, sloveno, tedesco, arabo e svedese. È presente in Poeti degli anni zero (a cura di Vincenzo Ostuni, Ponte Sisto 2011) e in numerose altre antologie e riviste italiane e straniere.
SPOSTAMENTI
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole
Questa rubrica di poesie, Spostamenti, nasce dalla necessità prima di tutto di dare voce al testo poetico mediante un commento, inteso questo come pratica di lettura e rilettura lenta, necessarie per cogliere quei meccanismi del testo che spesso la lettura veloce che il web suggerisce occulta. Per certi versi, la pratica del commento tanto somiglia a quella che, nell’ornatus, è la caratteristica dei tropi: si tratta di compiere uno spostamento, una sostituzione, un cambiamento di direzione che investe un elemento originario, e che nel nuovo elemento che sorge altrove rivive in una veste traslata. La pratica del commento, infine, richiede un servizio umile e gratuito al testo poetico.
La rubrica avrà inoltre uno spazio dedicato alle “parole sulle poesie”, ossia alla recensione e/o segnalazione di libri di poesia, ma anche a testi che verranno ritenuti utili per quel che concerne la dimensione del fare poetico. In quanto a ciò che viene designato con “parole sulle parole”, si intende dare spazio all’ambito saggistico, ma anche a interventi di poetica e a interviste, con apertura a tutti coloro che desiderino dare il loro contributo.