Luca Bresciani | Ogni giorno un cielo diverso

a cura di Lorenzo Pataro
da Ogni giorno un cielo diverso (Ronzani, 2022)


Due rimbalzi fa la palla
prima che venga raggiunta
tanto che il braccio del padrone
non ha il tempo di dubitare
e così un nuovo debutto
scaglia il cane all’inseguimento
nel parco giochi dove l’erba
è l’unica benedizione che manca.
Chi ammira fermando il passo
non sa niente del divano distrutto
e del guinzaglio come preghiera
a ogni sera e a ogni mattina
e in quell’anello che non si salda
ecco il dolore per la rinuncia
e il sollievo nell’offrire alla morte
la stessa periferia del sangue.

*

Sul tavolo si rovescia il bicchiere
allargando una ferita nel pane
e quella fitta sorpassa la tovaglia
afferrandoci per le ginocchia.
La carta decorata dei tovaglioli
raccoglie l’allarme delle mani
ma sprofonda senza risanare
illuminando nuove macerie
e noi torniamo a sfamarci
svelando il segreto dei polsi:
sangue cresciuto alle finestre
di corpi simili a valanghe.

*

Non pronunciamo i nomi
di chi ci rende felici
preferendo un titolo generico:
mamma – amore – amico
o lavoriamo in abbreviazioni
utilizzando codici intricati
per non svelare a chi origlia
la nostra strategia di salvezza.
Non nominiamo i nostri cari
per sfilarli dalla lista dei caduti
lasciando scollare quel bersaglio
che ebbero in anticipo sul mondo.

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