a cura di Arianna Vartolo
da Giulia, l’Evaso e la Verfallenheit (Samuele, 2022)
Io trovarlo dovevo, su questo
niente da fare, e poi mi andavo
stufando
della locanda e delle sue ombre, e anche
i discorsi di loro, che di altro non
avevano da dire, ormai li avevo a
memoria, che per dormire me li
ricalcavo passo passo. Così era meno
che ci passavo e piuttosto percorrevo a
passi lenti ogni strada o via o piazza,
senza mai vederne tracce, mai non di
schiena o con altri in altro luogo.
*
Si insinua poi, che già ero al largo
e non più, certamente,
recuperabile, il breve dubbio a
tormentarmi
a salire, al mio posto se ormai di me
solo, l’erta dove così spesso ho
creduto,
ceduto, averlo visto al suo posto quanti altri?
*
Forse che, se aveva ragione la ragione pura
ho solo, da sempre, ricevuto di lui che
a dire il vero non c’è mai stato?