a cura di Giovanna Frene
introduzione di Pina Piccolo
traduzione dall’ucraino di Marina Sorina
SPOSTAMENTI
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole
Delle tre poete ucraine protagoniste del tour nazionale Piantare un fiore nella terra bruciata, Oksana Stomina è quella che ha espresso una più vasta gamma di emozioni sia nella recitazione delle poesie sia nella loro contestualizzazione, a complemento della sua vocazione per la poesia come reportage, cioè il resoconto fedele ai fatti. Con una forte vena elegiaca registra nelle sue metafore l’immane quantità di dolore e situazioni al limite che si sono verificate nella città in cui viveva, Mariupol, come pure le vicissitudini personali. Tra queste primeggia la lontananza dal marito, uno dei difensori di Azoval attualmente prigioniero dell’esercito russo e con il quale non ha accesso a comunicazione, tranne la scrittura di lettere/poesie non recapitabili eppure ferventi testimoni di amore e speranza.
IL GIRASOLE
Lettere a chi è in prigionia
Dedicata a mio marito Dmytro Paskalov
Amore mio, tu vivi a febbraio e io a settembre.
da quando fra noi una voragine si è aperta,
Passano fragorosi giorni, allarmi, persone,
scorrono fra delusione e disperazione.
Ma fra noi due c’è “verso il nulla” di sempre
che può frangersi, come fosse di vetro.
Questa strada è troppo lunga e dolorosa,
troppa è la distanza, tremula è la terra,
ma io insisto a fare incantesimi per te, vivo,
bacio tenacemente i tuoi occhi pensosi,
È da una eternità che supplico Iddio
di stare dalla nostra parte in questa guerra.
La distanza fra noi in insonnie è misurata,
In cicatrici sul cuore e in tempie imbiancate,
ma il girasole della speranza, brillante e forte,
fiorisce e protende ancora al cielo le foglie,
come quello che cresce sul mio poggiolo.
Presto tornerai, amor mio, lo vedrai da solo!
IL LAMENTO DELL’ANATRA
Dedicato a chi è stato ucciso in casa propria
Il cielo uggioso secerne il mattino a gocce.
Nel corpo del palazzo di fronte si apre una ferita.
Il sole la attraversa per arrivare da noi, qui,
Continuo a sognare, inerme, questo incubo.
Stento a credere a quel che vedono i miei occhi.
Sopra il palazzo di fronte, risuona il triste lamento di un’anatra…
Il palazzo di fronte è stato colpito nel petto.
ancora ieri ci viveva gente comune,
totalmente viva e diversa. A volte, felice.
Vattene via, anatra lamentosa, non straziarmi il cuore!
Qui abitava gente senza colpe: lascia
le loro anime librarsi sopra la loro casa!
Non oscurare a loro il cielo, uccello traditore!
È tardi per aprire le ali sopra il loro tetto!
LA COLLANA
La madre non potrà piangerli, la moglie non potrà ritirarli.
Sono troppi, per poter conservare i loro nomi lì.
Lontano dagli occhi indiscreti saranno sepolti,
Qualcuno riceverà medaglie per la loro morte.
E loro… le loro anime si librano sulla città bruciata.
I corpi sparsi per terra, come una collana strappata.
Hanno riempito questo maggio svuotato, senza speranza.
Accanto a loro fioriscono già i soffioni e l’erba avanza.
Li culla invano il vento, li sfiora il sole.
Sono scoperti e raccolti, come i funghi o i fiori.
Silenziose “perdite” in pieno anonimato.
Rimossi dalle strade per mantenere il decoro,
Caricati nei sacchi ad occhi aperti, chiuderli è troppo lavoro.
Non è una sepoltura: è l’occultamento di un reato.
Oksana Stomina nata a Mariupol e attualmente costretta a vivere all’estero, è poeta, scrittrice e attivista per i diritti umani. È inoltre organizzatrice di molti progetti sociali, letterari, legali e di beneficenza, vincitrice del premio letterario Yuri Kaplan e del premio letterario Slavic Traditions. Autrice di diverse raccolte sulla guerra in Ucraina: ATOmy del destino, Vicino alla guerra. Diari ucraini (tradotto in inglese e lituano), La guerra arriva senza invito (tradotto in tedesco).
Autrice di guide interattive di Mariupol per bambini e adulti: Una passeggiata con Marik e Un meraviglioso viaggio con Marik e Marichka, oltre a raccolte di fiabe e poesie: I segreti del vecchio muro, Lettera a un adulto, Poesie inaspettate, A proposito dei vivi.
Marina Sorina, scrittrice, traduttrice e interprete free-lance, guida turistica. Nata a Kharkiv e residente in Italia dal 1996, ha conseguito il dottorato di ricerca in letterature comparate presso la Facoltà di Romanistica dell’Università degli Studi Verona. Vicepresidente dell’associazione Malve d’Ucraina. La sua ultima raccolta di racconti si intitola Storie dal pianeta Veronetta (Tra le righe Ed., Lucca, 2018).
SPOSTAMENTI
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole
Questa rubrica di poesie, Spostamenti, nasce dalla necessità prima di tutto di dare voce al testo poetico mediante un commento, inteso questo come pratica di lettura e rilettura lenta, necessarie per cogliere quei meccanismi del testo che spesso la lettura veloce che il web suggerisce occulta. Per certi versi, la pratica del commento tanto somiglia a quella che, nell’ornatus, è la caratteristica dei tropi: si tratta di compiere uno spostamento, una sostituzione, un cambiamento di direzione che investe un elemento originario, e che nel nuovo elemento che sorge altrove rivive in una veste traslata. La pratica del commento, infine, richiede un servizio umile e gratuito al testo poetico.
La rubrica avrà inoltre uno spazio dedicato alle “parole sulle poesie”, ossia alla recensione e/o segnalazione di libri di poesia, ma anche a testi che verranno ritenuti utili per quel che concerne la dimensione del fare poetico. In quanto a ciò che viene designato con “parole sulle parole”, si intende dare spazio all’ambito saggistico, ma anche a interventi di poetica e a interviste, con apertura a tutti coloro che desiderino dare il loro contributo.