a cura di Giovanna Frene
da L’amore e tutto il resto (Interlinea, 2023)
anteprima editoriale
Oggi abbiamo un’anteprima editoriale: cinque poesie dal nuovo atteso libro di Andrea Temporelli, che ringrazio anche per la scelta dei testi.
1. DOMINA Tu sei gli anni più belli della vita, gioventù che non torna, e l’amore, l’amore senza fiato. Tu sei slancio e ferita. Presto sarai la piega delle labbra, il solco accanto agli occhi e l’alta fronte. Il tuo regno è di sale che corrode. Sei la perdita in cui avanzo, il millennio lasciato per un’epoca diversa. Sei il proiettile puntato alle spalle che non esplode. 2. TI INCIDO ALLA RADICE Ti incido alla radice dell'osso occipitale il nome da tradire e tramandare. Ho cura e maestria in questo. Dai seni della dura madre attingo l’inchiostro. Le rune della stirpe scaveranno l’Atlante fino al nervo spinale. Ne leggerai a suo tempo la trama, accarezzando la nuca ancora sporca dalla creta di Dio, cedevole alla forza delle tue dita, figlio. 3. EPOCA A poco a poco anche l’epoca evapora. Se giri il fiato e trovi il ritmo, l’ora si spoglia, è un torsolo di donna indomita. Crollerai nel profilo di ogni vertebra. Ma questa gioia non si lascia dire, si slaccia la metafora perfetta e la vita di sé beatamente vive. L’idea liquida la noia − oppure è vero niente, è poca cosa l’epoca che t’incanta e spegne il canto. Il fiato dentro il vuoto prende forma soltanto in una nuvola di gelo. Per ciò elemosina giorno su giorno un senso, scava nelle mani aperte, dona a tutti un destino. Inventa. Annuncia: un nuovo mondo dietro l’angolo aspetta. A poco a poco anche l’epoca evapora, si slaccia la metafora perfetta e il fiato dentro il vuoto prende forma: un nuovo mondo dietro l’angolo aspetta. 4. IN LEVARE E adesso voglio un nome impronunciato, bianchi tutti i quaderni, persi i crediti, confusi gli indirizzi e irraggiungibile anche il telefono. Pretendo siano cancellate le lettere parola per parola e gli amici abbandonati alle loro carriere o alla famiglia, eccetto uno, forse due, distanti quanto basta per starmi sottopelle come un vizio. Darsi inizio così. Ecco: smarcarsi. Vivere in levare – – tu dimmi che divento, cosa vendico mendicando una voce che non mente mentre scrivo di me dimenticandomi. 5. PER UNO SCATTO Ho il tuo sguardo, il tuo medesimo oroscopo e in petto forte mi batte il tuo cuore ma nulla più ho da spartire con te bambino biondo obbediente alla posa che sorridi svogliato con in mano una rosa bianca. Smettila di millantare d’essere me, per provare che nella mia vita c’è stata vita, non avere paura, non restare imbambolato e allontanati dal fosso del cantiere, disobbedisci, abbandona il roseto che ti sovrasta prima che le spine graffino il fiato irrimediabilmente e fai tre passi verso l’obiettivo, vieni a darmi una mano, c’è da rifare un mondo da quando tutto è caduto in un verso imprevisto – anzi no, rimani lì nella cornice della polaroid verrò io un giorno a stare nella luce scialba di quel cortile, verrò a sottrarti alla posa, a lasciarti giocare libero, ignaro di quanto per essere felice dovrai soffrire.
1 Comment