Spostamenti #44 | Andrea Temporelli

a cura di Giovanna Frene
da L’amore e tutto il resto (Interlinea, 2023)
anteprima editoriale


Oggi abbiamo un’anteprima editoriale: cinque poesie dal nuovo atteso libro di Andrea Temporelli, che ringrazio anche per la scelta dei testi.


                                                                                               1. DOMINA

Tu sei gli anni più belli della vita,
gioventù che non torna,
e l’amore, l’amore senza fiato.
Tu sei slancio e ferita.

Presto sarai la piega delle labbra,
il solco accanto agli occhi e l’alta fronte.
Il tuo regno è di sale che corrode.

Sei la perdita in cui avanzo, il millennio
lasciato per un’epoca diversa.
Sei il proiettile puntato alle spalle
che non esplode.



                                                                                              2. TI INCIDO ALLA RADICE

Ti incido alla radice
dell'osso occipitale
il nome da tradire
e tramandare. Ho cura
e maestria in questo.

Dai seni della dura
madre attingo l’inchiostro.
Le rune della stirpe
scaveranno l’Atlante
fino al nervo spinale.

Ne leggerai a suo tempo
la trama, accarezzando
la nuca ancora sporca
dalla creta di Dio,
cedevole alla forza
delle tue dita, figlio.



                                                                                                3. EPOCA

A poco a poco anche l’epoca evapora.
Se giri il fiato e trovi il ritmo, l’ora
si spoglia, è un torsolo di donna indomita.
Crollerai nel profilo di ogni vertebra.

Ma questa gioia non si lascia dire,
si slaccia la metafora perfetta
e la vita di sé beatamente
vive. L’idea liquida la noia −

oppure è vero niente, è poca cosa
l’epoca che t’incanta e spegne il canto.
Il fiato dentro il vuoto prende forma
soltanto in una nuvola di gelo.

Per ciò elemosina giorno su giorno
un senso, scava nelle mani aperte,
dona a tutti un destino. Inventa. Annuncia:
un nuovo mondo dietro l’angolo aspetta.

A poco a poco anche l’epoca evapora,
si slaccia la metafora perfetta
e il fiato dentro il vuoto prende forma:
un nuovo mondo dietro l’angolo aspetta.



                                                                                               4. IN LEVARE

E adesso voglio un nome impronunciato,
bianchi tutti i quaderni, persi i crediti,
confusi gli indirizzi e irraggiungibile
anche il telefono. Pretendo siano
cancellate le lettere parola
per parola e gli amici abbandonati
alle loro carriere o alla famiglia,
eccetto uno, forse due, distanti
quanto basta per starmi sottopelle
come un vizio.
		       Darsi inizio così.
Ecco: smarcarsi. Vivere in levare – –
tu dimmi che divento, cosa vendico
mendicando una voce che non mente
mentre scrivo di me dimenticandomi.



                                                                                               5. PER UNO SCATTO

Ho il tuo sguardo, il tuo medesimo oroscopo
e in petto forte mi batte il tuo cuore
ma nulla più ho da spartire con te
bambino biondo obbediente alla posa
che sorridi svogliato
con in mano una rosa bianca. Smettila
di millantare d’essere
me, per provare che nella mia vita
c’è stata vita,
non avere paura,
non restare imbambolato e allontanati
dal fosso del cantiere,
disobbedisci, abbandona il roseto
che ti sovrasta prima che le spine
graffino il fiato irrimediabilmente
e fai tre passi verso l’obiettivo,
vieni a darmi una mano,
c’è da rifare un mondo
da quando tutto è caduto in un verso
imprevisto – anzi no, rimani lì
nella cornice della polaroid
verrò io un giorno a stare nella luce
scialba di quel cortile,
verrò a sottrarti alla posa, a lasciarti
giocare libero, ignaro di quanto
per essere felice
dovrai soffrire.

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