Ezio Settembri | D’altra luce

a cura di Giovanna Frene
da D’altra luce (PeQuod, 2023)


SPOSTAMENTI
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole

#69



Nella casa fredda
dove trascorrerò qualche ora
hanno rimosso anche i segni
dei quadri che erano appesi.
Hanno staccato le foto,
ripulito i muri
dei pezzetti di scotch
appiccicato da anni.
A quanto caro sangue
quella vernice scrostata.
a quelle pareti.
Quante immagini premevano


*

Lontano, perso tra i libri
sul tavolo verde 
di una stanza d'ospedale
passai i tuoi ultimi giorni,
persuadendomi tu:
"Non importa, studia, studia...".
Quali insidie, ferite
nella terra arsa del greto,
l'opaca violenza
incisa nel cuore.
Vorrei parlarti, 
raccontarti di me,
del tonfo sordo
contro un muro di gomma
che si ripete ogni santo giorno;
nel tuo limpido chiarore
incamminarmi al sereno
di un tempo nuovo
dove ciascun passo è la meta.
Guardare i colori
adagiarsi sul mondo,
sorridere al tic
della tua mano che induce
il mio turno di parola,
mi porta dove il dolore si sente,
tra insenature profonde
sufficienti ad accogliere
il tuo flusso di acqua e di luce.  


*


E’ scritto nel nome
il mio destino,
restituire la pace
ai poveri morti.
Se tu sapessi
il peso del foglio
prima di voltare pagina…


Ai miei alunni


A stento trattengo un sorriso
scorgendo il fumo
che vi esce dalla testa.
L'inverno più crudo
della nostra storia
è trascorso stretti
al respiro,
attraverso fantasmi
di corpi senza volto.
Un dolore che non si vede
ci percorre inseguendo 
un riflesso di luce.


Ai miei alunni


Nato per errore,
privato del tempo,
con queste ossa sfinite,
con la mia voce imbavagliata,
ho imbastito la mia zattera.

Non ho imparato niente
dalla mia passione
ma non sarete voi, stavolta,
la vostra generazione, 
a pagarne il prezzo.

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