Vito M. Bonito | Poesie

a cura di Giovanna Frene
da Acrobeati, (La Vita Felice, 2023) e Lo zecchino d’auro, (Blonk, 2023)


SPOSTAMENTI

Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole

#71


1

se in seconda media cominci a sentire
le voci bianche e l’odore del fosforo
il rin tin tin dei tintinnabuli
allora è fatta
hai vinto le stim
mate e l’albumina scaduta
una foto ricordo di te che muori di profilo a 6 anni
io ho i ricordi di un altro perché non ho
pagato l’abbonamento alla nascita e non so chi
mi regalò un album di ricordi scaduto nel 1817 –
un bimbo vissuto giorni 3 et ore 9 ho capito che l’albumina serve a tenere vive
le stimmate e la foto ricordo non va guardata
se no mago zurlì ti taglia i piedi

2

al culmine della fiammazione
beato-allùi si fece volare
trasecolò rimbalzò rotolò
cupo dal cataletto mango si addònano
che i lumini e le cannèle a noi
non esistono pensò e se esistono ci illuminano
solo la morte


3

e i papaveri-vagiti?
sono echi? sono biechi?
son belati? i bramiti
più insensati? ciechi                                   
quasi? 

chi li fanno i papaveri-vagiti?
sono i morti? i morti morti?
gli ucellini mai-risorti?                                   
nei vasi? 

chi ti parla siamo lambadine
teneramente fulminate
per sempre vuote                                    
come mai
bëate


1

avevo voluto ridere
quando mi appresentai
ha te così compunto  lo so ti apparii all’imbrovviso
(per me dico) che tu mango
un preavviso (a me dico)
un zegno un zegnale
almeno zodiacale
(non dico un gomunicato
ufficiale – a chi poi…)  comunque ti apparvi
in biedi sull’attendi
capo chino
coi pandaloni corti  v’erano di già i morti?
i già risorti? o sanna!  tu c’eri non g’eri
or sì or no parei
immane un neo
che in nïende si sfacea  nel liquido licor
come di vetro che s’appanna
vid’io la luce senza dire 
- beo -

2

le poesie corte
hanno le gambe
come le bugie
come la morte

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