Luca Chendi | Poesie

a cura di Lorenzo Pataro


È – come dici – un crocevia.
Non ho mai atteso in casa gli attimi
che mio padre mi lasciava sotto il naso;
non ho mai – se non per caso – avuto nostalgia
del passo familiare.
Ma quest’estate che con attenzione
le gazze ladre spiumano
è anche la mia pelle che si spoglia.
La vita ora la sento nuda,
completa meraviglia
che rivedo tra le ciglia di mia madre.

*

Nuoto con te che devi ancora essere
nella pancia di una madre
e non so se è un bene pensarmi con te
che giochi a ritroso, che non conosci
il nuovo e violento
prorogarsi di una nascita.
Ora però se penso le tracce, il percorso
dell’inverno su di me, si accende una luce
tu che resti più a lungo del luogo
come se la nascita fosse il salto
in lungo di molte stagioni.

*

C’è qualcosa che ci tradisce nell’attesa
la fedeltà o forse il tempo
non basta la notte per riavere
questo rimembrare che svanisce
non salverò così
tutti i nostri morti.

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