Ida Travi | Jani l’ora della cancellatura

a cura di Giovanna Frene
da Janì l’ora della cancellatura, ottavo libro della serie dei Tolki, Edizioni Volatili – I Cervi Volanti, a cura di Giorgiomaria Cornelio e con partiture visive di Giuditta Chiaraluce

fotografia di Dino Ignani


SPOSTAMENTI #83
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole


( sotto il cielo di Zard )

Sotto il cielo di Zard
ho sentito scricchiolare le assi
ho sentito i morti che tornavano a casa

via, via! questa è la nostra casa
andate via, tornate giù
giù sulla terra, in terra

Siedono allora sospirando
si tolgono le calze gocciolanti
dicono – mamma, mettimi
vicino al fuoco – come facevi
con le castagne, così vivrò di nuovo
di nuovo, come un rametto, sì.

*

( e tu e noi e loro )


E tu, e noi, e loro, noi tutti
abbasseremo la testa, giù
fino alle ginocchia – abbassa la testa
più giù, fino alla crosta terrestre
ti ho detto più giù, devi farcela

– più giù, più giù così spunteremo di nuovo
altissimi, altissimi, antidiluviani –

E tu, e noi e loro, e anche Janina
spunteremo di nuovo, prima vedrai
la corona, poi lo stelo, e poi quell'occhio
sullo schermo rosso, rosso.

*

( l'ora del ghiaccio )


L'ora del ghiaccio venne di colpo
il vento sibilando imboccò il vialetto
toccò le schiene, spinse fuori le lacrime
come un martello, sì

Il bambino prendeva le cose di petto
e dal petto usciva lo zolfo
così dal nulla nasceva il fuoco, proprio così

La gomma, il quaderno, la volpe rossa
è così che nel vento risulti il cielo
senza uno straccio di reggimento
fuoco fuoco, fuoco!

*

( il fuoco ha rotto la tavoletta )


Il fuoco ha rotto la tavoletta
io soffiavo, soffiavo, anche il vento
soffiava – e lo schermo moriva
non è colpa mia, faceva caldo
faceva tanto caldo

Così mi sono tolta il fazzoletto
volevo asciugare le lacrime
solo questo volevo, solo questo

– com'è fredda la testa adesso –

Un tempo laggiù c'era il bosco
laggiù passava la ferrovia
laggiù laggiù, oltre la croce
oltre la quercia bruciata
ma adesso, adesso...

*

( Jan e Kant )


Jan e Kant porteranno l'urna sulle spalle
io porterò l'argilla, avvolgeremo
la testa nella benda, aspetteremo
il suono del pulsante

– finché vedrai sventolare il fazzoletto –

Metteremo i limiti, aspetteremo gli animali
prenderanno la parola, gli animali

Allora mi alzerò, e come con l'aureola, dirò:
di certo questa storia non è vera, se volete
sapere l'accaduto dovete guardare le immagini.

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