a cura di Giovanna Frene
da Atelier d’inverno, a cura di Franca Mancinelli e Rossana Abis, introduzione di Roberto Galaverni, con una nota di Milo De Angelis (AnimaMondi edizioni, 2023)
SPOSTAMENTI #85
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole
Torna in libreria Atelier d’inverno, il libro che Remo Pagnanelli (Macerata, 1955-1987) pubblicò per la prima volta nel 1985 per Accademia Montellina, con una prefazione di Giuliano Gramigna. Rispetto alla versione presente nel volume dell’opera poetica completa Le poesie (il lavoro editoriale 2000), curata da Daniela Marcheschi, il volume edito da AnimaMundi, piccola ma valente casa editrice di Otranto, ripubblica a cura di Franca Mancinelli e Rossana Abis la versione dell’autore così come era stata approntata nel 1987, basandosi sui dattiloscritti originali presenti nell’Archivio contemporaneo “Alessandro Bonsanti” presso il Gabinetto G.P. Vieusseux a Firenze.
non è che sia comica l'accelerazione
(simile a quella dei primo comics),
l'andare e venire in continuazione,
però senza fatica – intempestivo in questo punto
l'intervento: non la fatina, sù alzati e cammina –.
Rispondo, lingua scellerata, (dico allungandomi),
esalo un cosa vuoi. (Esalazioni).
*
penzolante dentro una corriera sgangherata che arranca,
(da cui una discesa a vortice sulla tempesta bianca),
insieme, dentro un sonno d'alba, su file parallele,
pronti allo scatto, agli antipodi...
poggiati su vetri non distanti ci sogniamo...
e viene un nodo alla gola, si gustano le mani,
dissolvono dita porose. Allora lasciami.
*
dallo sbadiglio di un flumen taciturno
emigrano file di teste di morti,
(nella calura postprandiale si sconquassano mondi non più alti),
i bambini miniangeli intorno rifanno il gioco delle rose nelle nicchie
(cominciano a murarsi in silenzio)
*
scoprono una cisterna romana forse del secondo secolo,
intatta, adatta per seppellirsi,
malgrado qualche infiltrazione e le ridondanze possibili,
tali che il fruscio d'un uccello che l'attraversa sembra un tuono,
ora comunque ricoperta con frasche leggere,
fascine che colano il verde nelle alghe delle pareti
*
un dio si getta continuamente su noi.
Per questo piangi e non dormi la notte,
vedi i campi, da ordinati vetri botanici, sfigurarsi,
il grano cambiato in scuro tabacco,
sabbie alzate a dossi per coprire l'azzurro tenerissimo
– Grande Giardiniere, capo (chiedo insistentemente),
data irrecuperabilità di questo, sarà possibile mutarlo
in futuro d'acque e piante stabili... –