La mancanza di luce sottrae confini.
Restano vuoti mondi in contrappunto.
Qui né ferocia, né materia,
il volume della stanza che si espande
fino alle stelle e allaga la sera coi suoi piccoli
sbuffi d’impazienza.
L’incompiuto, tante volte
sfumando in più alte regioni,
cerca terre di uomini felici, si dilata,
ma ogni muoversi verso
ha un suo infinito e mai giunge. Una geometria
senza piani, immobile, da qualche parte
contrasta il cammino.