Una casa per bussole impazzite
in cui sedersi ad assorbire il tempo
delle cose –
rivendicare il diritto all’alba,
alla segreta mollezza del tramonto.
***
Oggi che a dividerci sono secoli di vento
un fischio a volte penetra
la parete umana
e mi sorprende nelle veglie
o nel cicaleggio dei colloqui –
chiude la mia vita in una bolla
danzante.
***
Ho disegnato una casa per me e per te
sulla collina sbocciata per incanto
dove anche la notte è vestita a festa
e non teme di essere fraintesa.
Tu insegni a non avere bisogno della luce
e ne sottrai con le mani un pezzetto alla volta.
Cosa rimarrà di questo furto?
Faremo della vita
un luogo abitabile.