Non vi sia lettera nel fato
sillaba nell’alterna foce.
Singhiozzo di rupe e di iato
scava dentro al gozzo
e riproduci dal pozzo
sterminato
le tube del firmamento.
*
Con la tua scintilla accendi le stelle
che si disgelano dalla frequenza del sonno.
Il bambino dorme, e coi suoi occhi rigenera
la nostra visione. Col suo alito
la fiamma si dilata
dilegua la mente batte sul niente
l’ancora inconsistente del presente.
*
Camminami scalza, calpestami
sulla vigna dei tuoi cavalieri.
Tirami a te con briglie di foresta
assalimi mentre non me l’aspetto, un agguato
del gatto e della tigre.
S’ingrossino le tue acque, io sarò argento.