Non so parlarmi quando mi fermo
al semaforo delle stelle adiacenti
mangiando zucchero filato e connessioni instabili.
Non si tratta di scrivere o di cancellare
è la preghiera ingoiata a perdersi
mentre sto ferma e il senso del branco
mi ha succhiata per lavorare al verbo,
eppure so bene che uccido per caso
la franchezza del mio assoluto.
Io mi inginocchierei se potessi
solo se qualcuno ascoltasse
il mio punto vergine
e l’arco dentato delle parole.