mi dici: “siamo profughi
La regione ha subito un duro colpo”
Abbiamo segni d’inappartenenza
tatuati sui genitali e sulla lingua.
Cifre forgiate dal rantolo dei padri
rimestate secondo la prassi della guerra civile
Nella mia tasca una bozza di rivoluzione
scritta con largo polso su una foglia d’insalata.
Sono bastate due lumache astemie
per dare un’età ai miei anni