Adina Corina Panfil – Luna

Seduta ai piedi del mare d’agosto
Tra sabbia e scogli sorprendo la Luna
Con una ciglia la tengo distesa
Sul palmo mi scende come una creatura.

Sospiro e lei respira tranquilla
Un attimo penso dormire vorrebbe
Mi faccio un ventaglio tra le onde spumose
Un dondolo fitto dipinto di cera.

La cullo un tempo tra le braccia del vento
Un suono distinto di mille conchiglie
La svegliano presto nella danza segreta
In riva si specchia vestita da sposa.

Poi scende ancora curvando lo sguardo
Mirabile resta in punta di piedi
Io il tempo, lei l’unica festa
Lodevole volto serrato gli resta.

Mi tuffo selvatica nel suo grembo
Con una mano le tengo la testa
Lei trova un filo d’estate d’argento
E suona intenso un violino.

Rimango seduta ai piedi del mare
Senza pensiero e senza parola
La luna creata da un soffio divino
Si ciba d’amore nel mio palmo.

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