Andrea Breda Minello – Poesie runiche

Rune


ANSUZ ᚨ


Nel fitto della vegetazione
Frassini e querce sembrano intrecciarsi


Impronta dei nostri corpi terreni
Gesto inatteso del destino


Siamo attratti dal chiarore della notte


Un suono creatore ci seduce
Mentre lo spirito felino della foresta
Ci accoglie come signore dell’esistenza


Si adagia fra le nostre scapole
Il suo manto d’argento
Scioglie la verità narrata nel sogno.

SOWELU


Al di là della fondamenta prima che
il lembo di mare tuteli e preservi l’isola
Due pruni dichiarano ai passanti distratti
Il loro amore


Uno si protende, l’altro si china, la loro
Tensione è tutta nell’attimo eretico della felicità.

NAUTHIZ ᚾ


Come quando in mezzo al petto senti un grumo
Ma non è dolore, è qualcosa di più intimo, viscerale


No, non si preoccupi, non è un infarto,
Sorride il medico, è reazione spontanea alla separazione.


E tu non sai spiegare come lo sterno imploda
Come possa germinare lo strazio della memoria


Anche ora che in bicicletta vedo una coppia di germani
Attraversare la pista ciclabile aspettandosi, declinando
Il passo l’uno all’altro, a gesti comprendi il loro amore,
La fitta proviene dal costato e dal costato si propaga


Poi stasera tachipirina e bromazepam sederanno
Per la notte il terrore innominabile dell’assenza.

ISA ᛁ

Da un mese e mezzo
Senza il tuo corpo sento la crepa nella notte


L’arresto dei tendini, carenza di magnesio
Sentenziano i medici

Non sanno che nella stasi
L’unica fede concepibile è l’immagine
Del tuo sorriso.

Note:


Ansuz è la Runa di Odino, della comunicazione e del suono creatore del
mondo. Disvela la realtà divina della natura. Da questo testo è nata l’idea di
scrivere un romanzo sulla figura di Vidarr, figlio di Odino.
Sowelu è la Runa del sole, del disvelamento e della chiarità, delle cose come
sono e dunque svela l’amore.
Nauthiz è la Runa della prova, della resistenza, del blocco dato dalla
mancanza e di come noi ci relazioniamo a tale stato.
Isa è la Runa della stasi, della solitudine e della chiusura ovvero
dell’isolamento.
Le venticinque poesie runiche, che ho intenzione di scrivere, formeranno un
dittico con altrettanti racconti che abbracceranno le svariate sfumature del contingente.

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