Beatrice Orsini – Poesie

L’erba è un pugno di noce
si scopre piano, nel mattino;
tocca andare con i versi al nodo dei rasoi.

Sul duro del legno separare il riso
un nulla, scostato, da un nulla ancora,
tra i vuoti lasciati: sciabordare di spine.

La mente si muove a ritroso
e pigra lungo il cammino:
attira le rose cadute, verso le mani.

Forse tu sei tra quelli che, vivi, chiamano il giorno
per una supplenza d’anime di povere chiese.
Tutto può essere: a volte

mi dimentico.

*

per zittire la voce ho chiuso le gambe alla cantina
lascio alla tagliola il gesto di liberarsi da sola
dinanzi ai boschi non voglio più avere sembianze di preda
mi offro sposa pagana su di un’altura sconsacrata

*

Tutto si è capovolto di ritorno sul treno
la pioggia ha mangiato di soppiatto
le tracce dai finestrini

come la rana che ingrassa il ventre
e impudica si lascia ammirare.

Non so se davvero piovesse
se la vita cominciasse altrove
e se proprio quello fosse il giorno

in cui mi sono dimenticata;
senza memoria e senza nostalgia.

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