Maria Emanuela Bianchi – Poesie

Il gabbiano

Svogliata percorro marciapiedi grigi
l’eco dei passi indugia sulle serrande
chiuse, il pericolo del vuoto è distratto
dalle vetrine, dal goloso gelato di frutta
e dal gabbiano custode dei cassonetti.

Le nuvole basse si popolano di panchine
l’aurora boreale tarda, qualcuno teme.

Raccolgo una carta, una plastica, un rene
abbandonati dal senso, solo il gabbiano
si scosta, fa un volo, ritorna. Ci guarda.

*

Tu non sai leggere

“Tu non sai leggere”
mi ripetevano
le ombre sul soffitto
ogni volta che un’auto
transitava sotto casa.
Rimanevo in attesa
tra silenzio e silenzio
senza risolverlo
e la notte non passava mai

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