Giulia Annecca – Poesie

Al 14 di Rue de Rosiers
nel marais
-il Pletzl-
ortodossia e miele

da Murciano, siccome lactose free
-je suis-
vegana, credo

I’m lactose intolerant
-al lattosio l’attesa-
Très bien rabbi

Elì Elì lemà sabactàni
mi dici e mi prendi le mani
nei tuoi deliri quotidiani

Io

*

Ho visto fra le cose prime
l’esplosione che detona l’allegria

posticcia come la mia agonia e il tuo furore
giovanile – Giovane? Non sono giovane. Ho un sacco
di rimpianti. Non sono giovane –.

Allora fu un errore da cartomanti credere
di poter penetrare il futuro. Al mercato di Via Ampère
di giovedì
ci compro le fragole di Scanzano
-vedrai che al quarto caffè della giornata ci scoppierà il cuore-
e replico: «Anch’io» al fruttivendolo
che mi dice
: «Sono della Basilicata, bestemmiatrice».

*

A B. molti ragazzi quasi rapati,
camicie trasandate e scarpe da frati

Penso, G.,
voglia il cielo che

  • la nostra relazione è un ottativo desiderativo –
    ti sia fumato, nel mezzo, anche l’erba dei miei pensieri.

Ricordi?
Salire in auto e stringersi la mano
raccontandosi il viaggio tribolato
le buche prese

  • il rigetto del sistema meridionale –

A distanza ci ripenso
al tufo e all’asfalto infernale di quei pomeriggi d’estate

io impantanata nella mia morale
che non ha altre fondamenta
se non la mia educazione

*

Le nostre speranze bolsceviche
invernali come l’attesa di una perturbazione,
come la soglia degli zero gradi,
spartiacque storico
estrazione divina
Cesare Pavese e Cristo sono nati vissuti e morti in collina

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