L’ignoto
luci accese
e non si vede nulla
*
La colpa
saziami il disgusto di tenerti
lontana
con una corda appendo lettere sbiadite
l’amore passato accende il calice
rubami il lamento del piacere
mai toccato
il pianto del bimbo appena uscito dal ventre
accusa l’ora fatale
non è fuoco quello che perdona la mattanza
*
Musica spezzata
racchiusa in una culla di ferro
la farfalla velenosa mangia corpi dilaniati
dal furore e dalla notte
con l’avidità di una crepa
aperta in un muro abbandonato
l’ingorda divinità non riceve
suppliche di fuoco
stupefatto, il creato osserva
la fissità del cannibale voluttuoso
e del tiranno inerte
con la rabbia di chi tira la corda
di una campana spezzata
che ha visto cadere i suoi rintocchi
per una verità mai difesa dal suo signore capriccioso