Tommaso Crisci – Poesie da “Gallerie in bianco e nero”

Mister Freud

Mister Freud,
l’altra notte
l’aria era fredda
e i tuoi occhi taglienti
come un rasoio,
spietati come l’inverno
a fissare
il corridoio sinistro
che è in me,
quella pazza
ed allegra volata,
su e giù per le scale,
la cenere e i sogni.

Mister Freud,
quando siedo
su questa poltrona,
vedo il mare,
vedo i vuoti,
ti sento parlare,
ti guardo ascoltare
la mia bocca che grida,
il cervello che stride,
rumore di ferro
e di storie divelte,
ticchettio di orologi
e voci sommesse.

Mister Freud,
ieri sera
tra uno scampo e un bicchiere di vino,
la televisione
gracchiava di me,
di voglie spavalde,
di malattie zoppe
di giorni gelidi e randagi.

*

Il mercato della carne

Al mercato della carne,
sento l’odore del sangue
tra visi rubicondi ed urla paonazze
sapore di ferro tra le labbra,
luci al neon su sguardi ingordi.

Al mercato della carne,
uomini rissosi e ben vestiti,
auto che sfrecciano
e scintille sull’asfalto.

Al mercato della carne,
gambe di plastica in mostra
e risate tra seni marchiati,
occhi languidi su menti futili.

Al mercato della carne,
tutti vogliono comprare e bruciare tutto,
annusando come cani
l’odore acre del fumo
di chi vive già morto.

Al mercato della carne,
getterò un’occhiata furtiva,
su anni stralunati trascorsi senza capire
e voltando le spalle al mondo in fiamme,
silenzioso
me ne andrò.

*

Alito ubriaco

Di queste foglie
incollate all’asfalto
non ne rimarrà nessuna.

Di queste labbra
che appannano il vetro
ricorderò solo l’odore.

Di questi giorni
ingrati e deragliati
rimarrà il vino
e dolci stordimenti.

Di queste notti
bianche e senza luna
solo il calore,
le sigarette e i morsi.

Di questi occhi
appesi alla finestra
solo l’inverno
che presto appassirà.

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