Luca Bresciani – Poesie da “Il nuovo mondo”

Piccoli e senza bellezza
premuti nella propria tana
e neppure di notte è concesso
di risalire al centro del mondo.

Alcuni imitano i ragni:
per vivere si fingono morti
e a troppi riesce così bene
che dimenticano di respirare.

*

La primavera intanto
è un calcio in un vetro
e noi concediamo alle ante
quello che non deve la pelle.

Il sole scuote le grucce
i rami strappati alle mensole
e si infila sotto una gonna
rendendola terra emersa.

*

Questi terrazzi
sono alberi maestri
e ognuno di noi è una sentinella
che grida terra senza indicarla.

Solo alle voci è concesso
di camminare il nuovo mondo
scambiando le parole mai dette
nelle ritirate e nelle conquiste.

Ma dalla polpa delle mani
non si lava il calco delle funi
e questo sole allunga le chiglie
in direzione di altra pelle.

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