Piccoli e senza bellezza
premuti nella propria tana
e neppure di notte è concesso
di risalire al centro del mondo.
Alcuni imitano i ragni:
per vivere si fingono morti
e a troppi riesce così bene
che dimenticano di respirare.
*
La primavera intanto
è un calcio in un vetro
e noi concediamo alle ante
quello che non deve la pelle.
Il sole scuote le grucce
i rami strappati alle mensole
e si infila sotto una gonna
rendendola terra emersa.
*
Questi terrazzi
sono alberi maestri
e ognuno di noi è una sentinella
che grida terra senza indicarla.
Solo alle voci è concesso
di camminare il nuovo mondo
scambiando le parole mai dette
nelle ritirate e nelle conquiste.
Ma dalla polpa delle mani
non si lava il calco delle funi
e questo sole allunga le chiglie
in direzione di altra pelle.