Tommaso Di Dio – Poesie da “Verso le stelle glaciali”

Partiamo. È venerdì. Alla barra
dalle otto del mattino. Andammo
con forti vele di mare e vento verso sud
poi sud-ovest e poi a sud quarta di sud-ovest.

Il timone uscì di posto e dissero
che dava gemiti d’acqua
che qualcuno fu sorpreso a tramare.

Chi scrive qui conosce
che ci furono inganni, macchinazioni. L’ammiraglio disse
che la nave era insicura, ma è l’uomo
davanti al vento quello
più esposto al vero.

* * *

Porto di San Sebastián
Isola di La Gomera, agosto

La nave è sabotata.
Dobbiamo attraccare: si è rotto un timone,
bisogna riparare
ritrovare la forma,
rifare la vela.

Un operaio sta in piedi, sul bordo della strada.
Rovescia luce e catrame
mentre un altro con un bastone
lo stende raso
nel sole forte di agosto.

Riparano. Ricoprono ogni strato. E fuma; e brilla.

Perché vi sia un passo in più
oltre questa pozza di mare. Perché vi sia spazio
oltre questo spazio, perché vi sia
qualcosa senza nome ancora che nei frantumi si faccia avanti e prema
grande luce emanata, mossa
sul bordo di questa strada azzurra, verso il cielo
tracciato in una sfera.

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