Pareti
(Quarantena – 14 Aprile 2020)
Cosa hai trovato nelle pareti?
Tra la tenda e il balcone
uno spiffero lì balzato
– per caso – era forse un lampione?
Oppure, sì, magari
era lì una gomma da masticare?
Cosa correva tra le rughe
delle persiane?
Pareti? Ancora pareti?
Qui, Inesauste apparizioni.
Cosa hai fuggito di te?
*
Impallidisce la terra
Impallidisce la terra
se una scaglia di bianco
s’impenna, sboccia dal mare:
così il tuo viso si fa, Anima
se indovini tra i miei occhi
-non uno- quanti volti?
E qui prendi a camminare
Ed io di me uno dei tanti
che scelgo
che scegli
raccogli ora tra le mani
l’informe sedimento e
percorre righi antichi, svela i segni:
memorie sui tuoi palmi
e lì me in me s’adagia
*
Eppure un residuo
Eppure un residuo di voce trapela:
estinta l’acqua nel bicchiere
non si estingue la sete
torna atroce e nuova
come l’ubriaco del quartiere.
Così rincasa – in te – interminata
l’estinzione delle cose,
e ti schiudi allo spazio che entra
e non ti avvolge,
Sapiente silenzio si spande
puro nei pori delle porte
chiuse. Riempie la forma del vuoto
di un vuoto cosciente
E lì voglio stare
nello stralcio di luce
che dalla porta socchiusa s’infila
al confine tacito, schiusa
nello spazio d’aria di una fessura