Non dobbiamo difendere la vita
dalla morte
ma immaginare che superato il varco
del tempo per esistere
ci aspetterà una parte di cielo
che ricongiungerà le nostre labbra inesperte
a una sponda di luce
la stessa su cui si appoggia il sole:
sarà il silenzio la nostra voce
l’alba l’amore con cui abitueremo la terra
alle distanze.
*
Se è vero che la vita
è una corsa a piedi scalzi sulla terra
che ci è concessa per il tempo
di incontrare l’amore così come il pianto
allora cerchiamo di essere grati alle ginocchia
e mentre esistiamo eretti come fusti di magnolia
sbocciamo feri nel sole
che possiamo guardare giorno dopo giorno
prestiamo ascolto ai talloni
che tutto hanno sentito del nostro corpo
loro ci diranno se siamo stati onesti alla radice.
*
Giorni d’estate
passano nel sole con l’erba asciutta
e la resa del vento
a fne agosto la conta delle stelle
è ascoltare da lontano
l’innocenza della terra
caduto il silenzio per le strade
*
È ancora tiepida dei vostri passi la terra
e infatti camminate tra i vivi
in una luce di novembre
liberi dal corpo ora avete il fato che si muove
tra i cortili e un azzurro mite
che ha la presunzione di chiamarsi eterno.
No, non ve ne siete andati
la vostra vita consumata non si è arresa alle nuvole
state intorno alle cose alle confusioni impure dei vostri cari continuate a toccare il mondo
pur se lontani dalle voci umane.
*
Il lato vitale delle cose
sa quasi di placenta azzurra
e di quei mattini che bramano sole
dopo una veglia alla luna.
Si compie a un palmo dal cielo
e scende sottoterra alle radici
come l’amore che ramifca il suo respiro
in uno sguardo che sa di fume che straripa
e si fa mare, oceano blu
che si ricongiunge alle nuvole.