Spostamenti #19 | Christian Sinicco

a cura di Giovanna Frene
da Ballate di Lagosta (Donzelli, 2022)


SPOSTAMENTI
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole


II.


lo scrittore con la sigaretta si è seduto
come te ne sei andata
– l’America non si sa mai da che molo partì,
i suoi immigrati e le sue carte sono in vendita sulle pietre:
compra le fotografie, comprale sbiadite,
compra i centrini, la rakija,
nei palazzi dell’imperatore o al porto

con la bocca giri una sigaretta:
senza sapere se vincerai
illudi nuvole, calci nel rosa – nella Torcida
c’è ancora l’eco della partita dell’Hajduk,
sui palazzi bianchi e blu
le rarefazioni incistite dei Balcani
ripagano il cielo sempre più rosso;
e sulle bancarelle, tra le voci del mercato,
suona, risuona la scritta sulle magliette
Gotovina heroj!


(da Canzone di Spalato)

Prima della processione

non saranno nemmeno le sette e tutto il paese
porta il nome dei santi sulla bocca del prete,
anche l’abside acquista a mano a mano più luce
e tra chiesa e porticato si illuminano i volti

fuori il cielo chiarisce, purifica lo spazio,
un’omelia continua fissa la croce d’oro
con la tunica bianca, come contro l’azzurro
le nuvole passano durante l’offertorio

siete voi questi sogni che pensano l’esistenza,
le idee, e poi il sole gela questo rituale
sui vetri e le inferriate che si sono incendiate
sull’altare che rima la stessa litania

La città marina

la notte è distratta
come una città marina e un bambino che sporca di sabbia –
camminando su una terra che non è più sua,
incantata e sbiadita nel buio incontra una A
scritta sul muro; dietro un’automobile vecchia
le case crollate si affastellano
vuote, riflettendo la lettera

La cittadinanza di Ambroz

posso richiedere la cittadinanza del mondo,
eppure sono rimasto fino a mezzogiorno
a guardare lo specchio d’acqua del pozzo
e i fichi caduti dall’albero, rivestito dalla brezza
di metà mattino e non ho avuto paura
di guardare dentro di me e sapere
che significato è quello di essere vicini
a tutto ciò che è finito, compiuto
come il secchio tirato su

La casa delle rondini

sventrata, quasi crolla,
e dove c’era una finestra
il fico spunta
con i rovi dall’interno, con il viola che era
all’origine sul davanzale –
doveva essere bella
quella inesplicabile solitudine
tra l’uscio e la cucina,
doveva essere bella
prima che la culla
finisse per rovesciare, prima della guerra,
prima che il cielo
lanciasse la sua maledizione,
prima che il sangue
rapprendesse come un seme, occupando
tutte le soluzioni dell’uomo
e la porta
fiorisse, diventando via via la casa
delle rondini
che entrano
come lame, ed escono
come il grido mitragliato,
come un lampo


SPOSTAMENTI
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole


Questa rubrica di poesie, Spostamenti, nasce dalla necessità prima di tutto di dare voce al testo poetico mediante un commento, inteso questo come pratica di lettura e rilettura lenta, necessarie per cogliere quei meccanismi del testo che spesso la lettura veloce che il web suggerisce occulta. Per certi versi, la pratica del commento tanto somiglia a quella che, nell’ornatus, è la caratteristica dei tropi: si tratta di compiere uno spostamento, una sostituzione, un cambiamento di direzione che investe un elemento originario, e che nel nuovo elemento che sorge altrove rivive in una veste traslata. La pratica del commento, infine, richiede un servizio umile e gratuito al testo poetico.

La rubrica avrà inoltre uno spazio dedicato alle “parole sulle poesie”, ossia alla recensione e/o segnalazione di libri di poesia, ma anche a testi che verranno ritenuti utili per quel che concerne la dimensione del fare poetico. In quanto a ciò che viene designato con “parole sulle parole”, si intende dare spazio all’ambito saggistico, ma anche a interventi di poetica e a interviste, con apertura a tutti coloro che desiderino dare il loro contributo.

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