a cura di Giovanna Frene
da Lacrime di babirussa (NEM, 2022)
SPOSTAMENTI
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole
Montecristo
Si è svegliata e le stava venendo dentro
senza preservativo. Si conoscono
da qualche mese, era la prima volta.
La luce penetrava nonostante
le chiome dei pini e le fibre plastiche
consegnando un nuovo giorno e la sua ombra.
Adesso la osserva seduto sul bagnasciuga
entrare in acqua e allontanarsi a nuoto
dal campeggio Le Marze, verso l’Isola di Montecristo.
Vento di terra e serrafiche
tira lo stupro dalla pineta alla riva
brucia le tende, annegali tutti.
In sogno
Questa notte il capoufficio
ha preso a pugni suo padre
i colleghi guardavano, nessuno è intervenuto.
Si osserva nello specchio ripetere gesti
visti nei film, l’acqua scorre nel lavabo
XXXTentacion nello stereo.Sarà un professionista
si muoverà come un killer, sfonderà la porta
li stanerà come bestie. Sulla metro
pensa a un viaggio in BlaBlaCar
al tenente dei parà che lo fissa dallo specchietto
e dice “Devi essere un guerriero
per paracadutarti in territorio nemico
senza sapere dove atterrerai” mentre sfreccia a 180
in autostrada. Il tragitto è troppo lungo
per ignorare i leggings della studentessa
le unghie finte contro lo schermo dello smartphone.
Nel buio della galleria vede riflesso
il muso di un piccolo mammifero
gli occhi feriti cercano riparo dalla luce dei led.
Qualcosa brucia nel petto, una carica esplosiva
l’onda d’urto rade al suolo la metropoli
chilometri di polvere, macerie e morti.
Dovrebbe essere un guerriero, si sente esausto
mentre spinge la grande porta a vetri
entrando nel palazzo.
Un patriarca
1
Desideri che non gli appartengono lo hanno colonizzato, sono inseparabili adesso. Ciò che desidera lo definisce e lotta quotidianamente per non essere ciò che è.
Questa piccola reconquista lo fa sentire meglio. È bello non sentirsi più vittima, provare pietà per il vecchio sé e fiducia nel futuro.
Pensa al piede di silicone con una vagina nella pianta e sa di cambiare a seconda dei porno che guarda. La barra delle ricerche gli ricorda che amano accoppiarsi, young tranny feet.
Il cazzo di una trans lo ha lasciato indifferente, anche se era un veramente un bel cazzo e lei praticamente una donna. Era una donna.
A volte si sente vittima dei desideri. Altre volte pensa che i suoi desideri siano un diritto. Vorrebbe convivere con ciò che desidera, i suoi desideri vantano dei diritti su di lui.
2
Vuole parlare con le donne di femminismo. Non capisce molte cose, deve sospettare dei pensieri spontanei e stare attento a come si esprime. Non si sente un oppressore e molte donne non si sentono oppresse. Quando si guarda allo specchio si sforza di vedere un mammifero. Qualche mese fa, durante un pranzo fra amici, una ragazza omosessuale gli ha detto che gli uomini sarebbero dei coglioni a essere femministi e che la loro è una guerra. Sul pullman sale una ragazza molto sudata, è una pallavolista e avrà sedici anni. Puzza un po’ ma non è per questo che il signore seduto la fissa, gli occhi che ne soppesano le parti. Pensa che forse dovrebbe fare qualcosa, vede l’uomo prendere la stoffa dei pantaloni all’altezza della zip e tirarla verso l’alto come per darsi un pizzicotto. La stoffa si tende fra pollice e indice, la mano forma un OK. Rimane immobile, le porte del pullman si aprono, la ragazza scende.
3
Scrive nel 2021 e molte delle idee che ha fatto sue erano mediate da video in streaming pensati per utenti come lui e offerti su piattaforme rette da algoritmi. Anche la sua nozione di femminismo è stata mediata da contenuti online, quindi è comprensibile che si senta nervoso mentre la giovane donna del video gli parla degli uomini. È assertiva al limite dell’aggressività e la cosa lo fa sentire scisso: teoricamente è d’accordo con lei, il patriarcato deve essere smantellato, tuttavia coglie nelle sue parole la profezia di un futuro vicino in cui la forma di vita che incarna non avrà più modo di esistere. Per qualche minuto prova il dolore di chi sente di essere qualcosa di sbagliato, poi il problema non gli appartiene più.
Una sua amica gli ha raccontato di una ragazza che si stava sottoponendo a un’esplorazione rettale quando il medico le ha baciato la natica, il dito ancora su per il culo. Non riusciva a capacitarsi, eppure eventi come quello si ripetono costantemente intorno a lui. Quando racconta questo aneddoto i suoi amici maschi si mettono a ridere, così ha pensato che forse il problema sono loro. È protetto dai ricordi che dovrebbero farlo sentire una merda, come quella volta in cui si tolse il preservativo mentre da ubriaco faceva sesso anale nel parco di una discoteca o quando scopò nel bagno di un bar con una ragazza ubriaca. Quando insistette per farsi fare un pompino in un parcheggio o provò a rimorchiare una ragazza per avere un posto dove dormire. Era molto ubriaco e questo significa che il problema è nascosto sul fondo.
Dovrà decidere da che parte stare, se distruggere parte di sé dopo averla trovata e addomesticata. Sforzarsi di vedere il suo capo come una donna e non come una madre o una sorellastra, una culla o una stronza. Pensare a lei come a una guida, una figura autoritaria in virtù del merito e del consenso. Discuterà con i suoi colleghi quando questi diranno che è una troia, difendendo ciò che ritiene giusto senza avere un tornaconto. Perché tutto sia come dovrà essere per sempre.
SPOSTAMENTI
Rubrica di poesie, parole sulle poesie e parole sulle parole
Questa rubrica di poesie, Spostamenti, nasce dalla necessità prima di tutto di dare voce al testo poetico mediante un commento, inteso questo come pratica di lettura e rilettura lenta, necessarie per cogliere quei meccanismi del testo che spesso la lettura veloce che il web suggerisce occulta. Per certi versi, la pratica del commento tanto somiglia a quella che, nell’ornatus, è la caratteristica dei tropi: si tratta di compiere uno spostamento, una sostituzione, un cambiamento di direzione che investe un elemento originario, e che nel nuovo elemento che sorge altrove rivive in una veste traslata. La pratica del commento, infine, richiede un servizio umile e gratuito al testo poetico.
La rubrica avrà inoltre uno spazio dedicato alle “parole sulle poesie”, ossia alla recensione e/o segnalazione di libri di poesia, ma anche a testi che verranno ritenuti utili per quel che concerne la dimensione del fare poetico. In quanto a ciò che viene designato con “parole sulle parole”, si intende dare spazio all’ambito saggistico, ma anche a interventi di poetica e a interviste, con apertura a tutti coloro che desiderino dare il loro contributo.