Nico Cavaniglia – Poesie

a cura di Ilaria Palomba

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Inferno di pietra

Sole, illuminami in questo limbo…
Giaccio oppresso da forze indicibili, ignote, potenti.
Penetrano nel mio corpo rendendomi sterile, spalle al muro tremano le mie gambe,
serpi, topi e animali immondi rodono i miei piedi…
trafitto il mio addome sanguina di dolore occulto.
Belve ruggenti avanzano lente verso di me, feroci minacciano… giungono avvoltoi a scalfire il
mio capo chino e assaggiano a piccole dosi il mio nettare stanco.
Gronda sangue sul mio corpo e catene invisibili solcano il peso sulle mie ossa…
Mi muovo ma non posso…
Sole riscalda il resto del mio scalpo, entra e risanami.
Il girone degli stanchi punisce chi si è fermato e privo di respiro mi spengo poco a poco…
Divina luce io ti vedo ma lontana non mi tangi, e così non muoio, né vivo.
Condannato ad uno stato sospeso tra nulla e dolore… nulla accade… e visioni torbide di grigia
esistenza mi consacrano ad un inferno di pietra.
Il deserto, la grotta, l’arida pianura di fuoco arsa… in questi luoghi io giaccio, solo, spento.
Tenue brezza che salvifica giungi, spazzami nell’aria come cenere al vento.

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