a cura di Giovanna Frene
da Sogno la direttiva (RP, 2021)
movimenti a direzione d’incastro
il prodotto interno lordo esagera e finge azione sofisticata
non c’è da agire
ho fame d’aria per colpa della deviazione
dal sogno verso il limite
sono turni a perdere
sono il tempo che si avvita che io rotolo alla deriva
*
in entrata ho un’isola
se ha sole si avvalla e si ritorce
in contrasto nero aumentato inverte la direzione
oggettiva distanza sapore indennità accenno di pulizia
alla fine del flusso di parole dorsali in intreccio
distingue i pensieri
è fatica tempo di me dolore di istante
e sull’istante avvolgo uno stupore divaricato
se ha tempesta getta tra il mucchio il segnale della risalita
concorre alla deviazione delle correnti
rinnova il passaggio
se è fuori ingigantisce lo strato nervoso di un grigio bluastro
rincorre il rinnovamento
spera il limite nel ricostruirlo in un istante miracoloso
se ha luna affolla nel cielo tasselli di pietra
affronta il senso di ogni odore
si raccomanda di esistere
di non arrendersi
*
le dita le usi per ancorarti alle gradualità
sono sceniche come gradini
meravigliati della prova riuscita
al fondo si arriva in moto diretto
oppure con spostamenti radicali
il rumore del nemico è una paura
non timida in vibrazione continua
ma dopo la nausea al traguardo si arriva
il filo si allunga
un piede e l’altro si seguono
faccio schema
la percezione e la diretta conseguenza di un suono
mi passano all’ascolto
ho visto il portamento morale
la detersione volontaria frugale
della decisione non ho competenza
ma la divisione del passo e l’equilibrio
rendono il vuoto massiccio
un cerchio di materia nel pugno nel trasporto della marcia