Antonia Vetrone | Poesie

proposta della redazione


Lungomare

Ha l’aspetto di un porticciolo
la nostra malinconia – amica.
L’acqua è uno strato di sfere
sovrapposte – onice color dell’uva.
Solo noi stiamo a sgretolarci le ansie
a margine della sospensione
e tutti i gabbiani di Santa Lucia
ci fanno festa – non suona più come
resa – il palpito delle onde.

Piazza Dante

La metro è una bomba di luce
estroversa –
al centro della piazza
confonde tutte le persone che non sanno
se continuare a girare o fermarsi –
piccoli rigurgiti
di un creatore sempre in ozio.
Stanchi sono i colori delle cose,
ma nulla si può se ognuno
si fa artista – di strada.
Tutti calcano la stessa terra
pianale di carico di un carro senza
sponde – e l’equazione del tempo
non si arresta – il tempo solare vero.

Spaccanapoli

Tu mi appari
come un’edicola di santi
improvvisa e radiosa
tra il cedimento di vicoli
napoletani, e resti lì
una virile Madonna
col mantello di puro celeste
a porgermi occhi camomilla
dilatati in una durevole
preghiera, che scivola cortese
lungo il solco delle mie paure
mentre vanno via i fasci
ispidi di fiori finti.

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